I rapporti, non in generale sentimentali, ma spesso anche quelli, tra le persone derivano tutti da uno stesso germe utilitaristico. Io ho un certo tipo di legame con te, perché mi servi. Mi servi perché mi fai stare bene, sei simpatico, mi servi perché mi passi i compiti, perché prendi gli appunti meglio di me e poi me li passi, perché ogni tanto mi paghi una birra, perché mi ascolti, perché mi interessa quello che mi dici. Non c'è niente di filosofico né di trascendentale nell'amicizia, nella conoscenza, nei rapporti sociali. Tutto è quanto di più gretto e materiale possa esserci. Poi i rapporti si modificano, cambiano, finiscono, sia perché ci sono altri bisogni, o solo perché si è troppo pigri o dispiace troppo modificarli, o tirarseli dietro. Questo l'ho capito un po' di tempo fa, e ognuno dovrebbe caprilo il più presto possible, perché trincerarsi dietro illusioni e utopie non è nient'altro che ingannare noi stessi. Ognuno dovrebbe sempre essere il più onesto possibile con sé stesso.
P.
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