mercoledì 7 novembre 2007

Forza Inter

Che gol Ibra, che gol... Buono, abbiamo vinto. Sto un po' meglio, anzi, ve lo dico domattina, vediamo come mi alzo. Continuo ad arrabbiarmi quando la gente mi parla di lei e come dovrei fare, ci tengo troppo, e nessuno mi capisce. E non voglio che mi pensi come uno che non gliene frega niente (scusate l'italiano), però devo fare così. Ma in fondo che me ne frega di quello che pensa di me? Me ne frega, me ne frega, ancora... Sto sbroccando.

P.

3 commenti:

RadomE ha detto...

Ma ti vuoi decidere a scegliere bianco?! Avrai ancora qualche asso nella manica no?! Sei come un marinaio su una barca che tenta in tutti i modi di andare controcorrente per scappare dalla probabile cascata che c'è dietro l'ansa del fiume. D'altronde tutti i segnali suggeriscono la presenza della cascata: forte corrente, fragore e vapore dall'altra parte. Però continuare a navigare controcorrente non ti stà portando da nessuna parte, guardando gli alberi ai lati della barca ti accorgi che sei sempre nello stesso punto seppure il motore sia al massimo. Ora puoi finire il carburante e rimanere in balia della corrente oppure girare la barca e puntare a tutta manetta verso l'ansa, magari non c'è nessuna cascata o magari se ci arrivi con un po' di spinta riesci a saltarla ed arrivare di là o alla peggio ti farai un salto indimenticabile ;)

P. ha detto...

Ho letto solo la prima frase. No, deve essere nero. Ci sono un sacco di motivi filosofici, morali, etici e matematici perché sia ciò. Ora c'è la Cotti, poi leggo le altre frasi e risponndo più compiutamente.

P. ha detto...

Ok, dopo averla letta 3 volte penso di aver capito cosa intendi. Il problema è che non scappo dall'ansa, ma dalla cascata. So già che c'è la cascata. Non mollo, magari la corrente molla lei. Di carburante penso di averne ancora molto, penso. Non le dico niente, punto. Non le piaccio, punto. Che ci posso fare? Provare ad accettarlo come cosa naturale, penso.