Avevo già raccontato del concerto di Bollani di qualche giorno fa. Stranamente ha cominciato a comparire qua e là nella mia vita, da quando lo sono andato a sentire. E la
"La cosa incredibile è che tutti dimenticano lo stesso nano. E badi che è un nano chiassoso, non poco incisivo come il timido Mammolo. Sa perché tutti ricordano gli altri?"
Pausa a effetto.
"Perché la cosa che li caratterizza è un difetto. Pisolo dorme, Eolo starnutisce, Brontolo non ne parliamo proprio, Cucciolo è muto, Mammolo è timido, Dotto come lei ha detto giustamente è il capo. Sembrerebbe un pregio, di fatto chiunque abbia avuto un capo concorderà nel fatto che Dotto è un personaggio noioso"
"E il nano che manca, dunque, è caratterizzato da un pregio?"
"Sì, è l'unico nano allegro. E la gente non lo ricorda. Non lo trova tristissimo? Ricordiamo più facilmente i difetti delle persone. Oppure, se preferisce, ricordiamo più facilmente le persone per i loro difetti. [...] Abbiamo la sindrome di Brontolo. Brontolo non fa altro che notare le cose che non vanno e non si accorge di altro. Brontolo non coglie le occasioni."
Cavolo, giusto. L'avevo detto che era una mente fine... (Qui un'intervista a lui sul libro). Allora mi parte la voglia di ascoltare un suo cd. Andare fino alla città di cui non voglio scrivere il nome, alla Ricordi? Non se ne parla. Vado in un paio di negozietti di dischi. Non c'è niente. Mi tocca andare in centro... Che palle. Odio andare in centro. Il sabato pomeriggio poi. 2 milioni di persone. Sto male già all'idea di attraversare la via Emilia. Mi tappo il naso e vado. Ce ne sono due di cd. Uno piano solo, uno con contrabbasso e percussioni. Prendo il secondo. Ne ho abbastanza di cd di piano solo. E poi fa figo un cd di jazz col contrabbasso... Ok. Lo pago un occhio della testa. Vado a casa. Lo ascolto mentre studio. Bello, bravo, anche se non ci sono tanto con la testa. Sto pensando a lei... A un certo punto, per la seconda, volta, mi sveglio dal torpore. Questa la conosco, non è di Bollani, la conosco troppo bene... E' Luigi Tenco, Un giorno dopo l'altro. Guardo le note di copertina. Eh sì è proprio lei. Carina, piacevole, apprezzo l'omaggio in un album che è già un omaggio, a Quenau. Stimo ancora di più Bollani. Però non ricomincio ad ascoltare Tenco. Non è ancora il momento. Nella versione di Bollani non ci sono le parole. Meno male.
Ciao ai miei 3, anzi ora 4, lettori. Firmato: una sedicenne che ha scoperto la droga di avere un blog... :-) (no, non ho 16 anni e non sono una ragazza...).
P.
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