martedì 15 settembre 2009

Hey, that's no way to say goodbye

Dance me to your beauty, with a burning violin,
dance me through the panic, 'til I'm gathered safely in.


Tante persone, ancora, sono in piedi e cercano il loro posto. La pioggia che, segno del destino?, fitta fitta ha smesso di cadere giusto in tempo per poter sedere senza improvvisati ripari, ha slavato le scritte e macerato i fogli usati per fissare, per noi spettatori disorientati in un mare di sedie, tante blu, alcune nere, citazione dei riflessi della vicina laguna, le nostre lontananze dal palco, proporzionalità diretta delle financial inconveniences cui ci siamo sottoposti.

Everybody knows that you live forever,
ah, when you've done a line or two.

Tante formiche che entrano a gruppi e si distribuiscono, che cercano con le luci dei cellulari, che chiedono, che cercano aiuto, perché si rendono conto che la magia è già iniziata e stanno perdendo gocce di poesia. E che le stanno facendo perdere anche a chi è già seduto, e sta aspettando da giorni questo momento, da quando ha fatto la pazzia di spendere una montagna di soldi, di partire all'avventura, magari da lontano, molto più lontano di me. Che ha maledetto le prime gocce di pioggia, che si è rifugiata sotto cornicioni che non ci sono, che ha corso per calli cercando un ristorante in cui riposare mangiare e stare asciutti, che ha visto una ragazza con un vestito di fiori cercare di asciugarsi i capelli, fradici, in bagno, con la macchinetta per asciugarsi le mani. Che ora ascolta incantata, cercando di intravedere qualcosa tra la gente che china cerca il posto 88 del settore C11, 70 euro, e bestemmiando contro l'eterna incapacità italica di organizzare le cose come dio comanda.

I see you standing on the other side
I don't know how the river got so wide

E ripensa a Venezia, alle miriadi di turisti giappi, ma anche alle strette calli che ti portano dalla stazione implacabili a San Marco, come se fosse tutte le calli portano a San Marco e non quell'altra, di città eterna. Sì perché Venezia è eterna, placida sui suoi pali in legno ormai in simbiosi con l'acqua, così come Venezia è in simbiosi con l'acqua, i suoi abitanti sono in simbiosi con l'acqua. Solo i suoi turisti non sono in simbiosi, abituati all'asfalto, ai marciapiedi, alle rotaie per spostarsi. Venezia galleggia da sempre, e galleggerà per sempre sulla laguna. A Venezia ci saranno sempre le gondole, i piccioni e i tramonti che colorano di rosso il Canal Grande e tu li puoi godere, da solo, da bambino, su Rialto, a cinque anni. Ci saranno anche se l'uomo se ne andrà da questa terra, cancellato da una pressione su un bottone rosso e da tanti funghi incandescenti e da una dura pioggia, perché Venezia è troppo bella per scomparire.

And just when you mean to tell her
that you have no love to give her
then she gets you on her wavelength
and she lets the river answer
that you've always been her lover
and you want to travel with her
and you want to travel blind
and you know that she will trust you
for you've touched her perfect body
with your mind.

E mentre ripensi all'ospedale di Venezia, alla vista dal campanile di San Marco e tutti che fotografano lo yacht che passa per farsi vedere, il concerto scorre via veloce, come un sogno, tra i Mori che accompagnano In my secret life con le campane, la dolce litania di Suzanne, l'emozione di Hallelujah. E ti ritrovi emozionato, orgoglioso di partecipare e tanti lo sono, e tanti applausi sinceri di un pubblico adorante. Con la confessione flebile di Famous blue raincoat e il ringraziamento per aver sfidato la pioggia. Cohen è un gran signore, ringrazia con inchini profondi tutti i suoi musicisti. Si inginocchia spesso mentre canta, come ad essere più vicino alla terra, a questa terra cui nonostante tutto apparteniamo.

Ah, the moon is too bright,
the chains too tight,
the beast won't go to sleep;
I've been running through these promises to you
that I made and I could not keep.
Ah but a man never got a woman back,
not by begging on his knees.

Altro concerto, Londra: I was 60 years old—just a kid with a crazy dream. Since then I’ve taken a lot of Prozac, Paxil, Wellbutrin, Ritalin, … I’ve also studied the religions and philosophies, but cheerfulness kept breaking through. E si vede la gioia di vivere e di suonare, si percepisce sin dall'attacco della prima canzone, fino alla benedizione finale in Ebraico. E in mezzo, poesia, poesia bellissima in musica.

And what can I tell you my brother, my killer,
what can I possibly say?
I guess that I miss you, I guess I forgive you
I'm glad you stood in my way.

Thanks, Mr. Cohen; sincerly,

P.

lunedì 31 agosto 2009

Certe cose sono troppo personali, ma per tutto il resto c'è Fb



Yes, and thanks, for the trouble you took from her eyes
I thought it was there for good so I never tried.

P.

lunedì 6 luglio 2009

Abbiamo un vuoto bisogno di soffrire. Sentiamo che stare male è condizione naturale, noi uomini. Godiamo nell'avere rimpianti e rimorsi. La vita felice è vita vuota, che non vale la pena vivere. E il destino se ne fotte di tutto, e la vita ci trascina come in un gorgo in quello che da sempre è scritto per noi. E ci piace farci trascinare verso il vuoto, e lasciarci cadere dove non vogliamo andare. Non decidiamo nulla di niente, ci lasciamo decidere dagli altri, in tutto. Non viviamo e non vivremo mai, sarà il mondo che ci farà vivere e ci vivrà a suo uso e consumo. E noi galleggeremo, per sempre, nel limbo della nostra esistenza.

P.

giovedì 26 marzo 2009

Tim+Thom=Heaven


Notare cosa canta intorno al 15mo secondo.

P.

venerdì 6 marzo 2009

Fico...


Qualcuno ascolta Virgin Motel? Figata...

P.

martedì 3 marzo 2009

Thm: God does not exists

Proof: let's consider the following propositions:

God does not exist;

both this proposition and the previous one are false.

Then the statement easily follows.

P.

domenica 1 marzo 2009

Grazie K-rock

Ci sono momenti un po' così, in cui le parole non servono più di tanto. Poi la radio sintonizzata sul quarto canale memorizzato, così, la programmazione serale è più confortante della radiocronaca della Juve. Canzonette. Poi, in un certo momento, nel momento perfetto, la canzone perfetta. Giuro, la canzone perfetta. Prima quella chitarra... Brivido. Sheets of empty canvas... Altro brivido, devastante. Uno sguardo perso nel vuoto, le orecchie tese a non perderne una parola, soprattutto quelle parole. Certi momenti non li scorderai tanto facilmente.

Giusto perché in questo blog ci sia ancora una scintilla di vita.

P.

mercoledì 14 gennaio 2009

Il mio futuro?


Proprio oggi m'è arrivato per posta questo. Proprio quando non ho idea di cosa fare da grande. Sarà un segno del destino?

P.


domenica 11 gennaio 2009

Doveroso intermezzo - 11 Gennaio 1999-2009

Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria,

col suo marchio speciale di speciale disperazione,
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi,
per consegnare alla morte una goccia di splendore,
di umanità di verità.

Ciao Faber. Non posso dire che mi manchi, perché non ti ho mai conosciuto, se non postumamente. L'unica volta penso fosse in terza superiore, quando andavamo a scuola insieme con Alberto, e sua mamma aveva sempre nel mangiacassette questo tuo live, e l'unica canzone che mi ricordo era quella sull'acqua che invadeva tutto, e c'erano, quasi musica africana e non si capivano le parole. Un giorno sua mamma mi chiede se lo conosco - no, chi è? - un Dio, mi risponde. E poi primo anno di università, e un amico che mi passa la discografia completa in mp3, e sono ancora qui che li ascolto ora quegli mp3. E la preghiera in Gennaio, che mi ha strappato più di una lacrima, e un brivido al pensiero della dedica. E Tito al pianoforte. Ciao Faber.

P.


giovedì 8 gennaio 2009

Impressioni di Parigi - IV

Metropolitana. La métro di Parigi è bellissima. Davvero. E' una città sotterranea, accogliente, bianco, timido. Che non urla mai.

La carrozza è quasi completamente vuota. Un magrebino, seduto nella direzione di marcia, sta leggendo il Corano, a bassa voce. Sussurra le parole, oscilla poco avanti e indietro. Gli passiamo di fianco. Ci mettiamo davanti a lui, un paio di file di seggiolini dopo, con la schiena al moto.

Gli arriva una telefonata. Mette via il Corano, non prima di averlo chiuso, con cura, e baciato. Risponde. Parla sottovoce, concitato, in arabo.

Il vagone rallenta, arriva la fermata, Pasteur. Chiude la conversazione. Sistema il cellulare in tasca.

La carrozza si ferma. Si alza, solleva la borsa da ginnastica, piena, che ha sempre tenuto al suo fianco.





Scende. Il conducente riparte.

In the neon sign// Scrolling up and down// I am born again

P.

martedì 6 gennaio 2009

domenica 4 gennaio 2009

Impressioni di Parigi - I



Date due funzioni reali di variabile reale f e g continue e derivabili in un intervallo (a,b) e c in (a,b), se g'(x) è diversa da 0 per ogni x in [a,b] (tranne al più nel punto c) e se inoltre esiste un A numero reale tale che il limite per x tendente a c di f'(x)}/g'(x) è uguale ad A e se inoltre i limiti, sempre per x tendente a c, di f(x) e di g(x) sono uguali a zero, allora \lim_{x\to c}\frac{f(x)}{g(x)}=A.

P.