lunedì 31 dicembre 2007

Lo dicono i tuoi occhi

Come è andata? Bof, normale, solito, rispondo assonnato... Contala a qualcun altro... Si vede dai tuoi occhi... Se ti esprimessi come fanno i tuoi occhi...

Ma dico... Come cavolo ha fatto? Come? Mah, misteri delle mamme...

P.

Buon anno!

Vabbé, visto che il post di fine anno lo devo scrivere entro la fine dell'anno, mi sa che sarà questo il post numero 3cento. E visto che non voglio che il post numero 300 sia l'"Odioilcapodanno", e visto che mi sa che oggi pomeriggio non avrò tempo, e visto che mi sa che non abbia un gran senso un tale post dopo il capodanno, ve lo risparmio. Dunque... Penso che un post del genere non l'avrei scritto un po' di tempo fa. Penso che avrei scritto un post un po' diverso. Comunque. All'inizio dell'anno mi ero fissato dei propositi:

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Inizio Conversazione: lunedì 1 gennaio 2007
Partecipanti:
Me (ciaospammoni@gmail.com)
YYY (yyy@incognita.it)
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[18.36.28] Me: ciau
[18.39.07] YYY: oh
[18.39.16] Me: come va?
[18.39.18] YYY: Buon Anno!!!!
[18.39.23] Me: ripreso dalla sbronza???
[18.39.25] Me: :-D
[18.39.26] Me: anche a te
[18.39.52] YYY: gia...prima di tornare a casa sono passato a
buttare i vuoti di vetro di birra...
[18.40.12] Me: e ti sei vergognato di te stesso
[...]
[18.41.22] Me: Propositi per il nuovo anno:
[18.41.30] Me: 1 cambiare e essere meno orso
[18.41.45] Me: anche se mi sto facendo crescere la barba per vedere
come sto
[18.41.47] Me: per ora male
[18.41.58] Me: 2 beccare più del passato
[18.42.06] YYY: per le ragazze starai sempre male con la barba
[18.42.13] Me: questo è facile, basta un epsilon qualsiasi maggiore
di zero
[18.42.30] Me: YYY scrive:
Per le ragazze starai sempre male con la barba
[18.42.34] Me: chissenefrega
[18.43.00] Me: 3 continuare a studiare almeno quanto l'anno scorso
per mate
[18.43.06] YYY: allora ti salta il punto 2
[18.43.10] Me: 4 studiare piano di +
[18.43.39] Me: 5 creare la macchina per fabbricare il tempo per
rendere possibile i punti 1 ,2,3,4
[18.44.08] YYY: ti stavo per scriv quacl di simile al punto 5
[18.44.20] Me: :-D

Ok. Non commento i punti. Però alla fine non sono deluso. Diciamo che non sarei stato deluso neanche un mesetto fa, in fondo. Poi alla fine in questo anno ho fatto un sacco di cose importanti. Ad esempio iniziare questo blog, che ora è parte, importante se volete, delle mie giornate. E' il mio confidente. Non troppo confidente, però. Abbastanza confidente, però. E poi penso di essere cambiato di più in quest'anno che nei precedenti 10 anni della mia vita. Sono cresciuto, e non solo anagraficamente. Ma sono cresciuto davvero, ho capito che vivere non è solo continuare a trascinarsi per inerzia nel fiume che navighiamo da sempre, ma anche pensare e fare qualcosa per cambiare direzione, se lo vogliamo. Non che sia convintissimo che ciò sia utile, però... Ho pensato tanto quest'anno, forse troppo. Ha ragione. A volte non bisogna pensare troppo, solo seguire quello che si sente. Già. Già. Grazie 2007 comunque. Forse schifoso, forse fondamentale, ci sei stato e non posso fare finta di no. Maybe l'anno fondamentale? Il tempo, solo lui, lo dirà. Buon capodanno, e non bevete troppo, e non festeggiate troppo, tanto è un giorno come gli altri...

P.

domenica 30 dicembre 2007

Evento storico

Entro mercoledì 10 Gennaio, in un non precisato punto nei dintorni della città di Perrrma, si ha il sentore che accadrà qualcosa che scuoterà dalle fondamenta tutte le nostre certezze, le uniche sicure che abbiamo, quelle scientifiche. Questa, chiamiamola, tragedia (in quanto getterà al vento un secolo di ricerche scientifiche, e i contributi di geni quali Einstein saranno spazzati via come foglie al vento), riguarderà, appunto, l'ambito che più si smazza per tentare di spiegare qualcosa di ciò che ci circonda, la fisica. Siamo quasi certi, infatti, che entro quella data un segnale, un'informazione si diffonderà a velocità sicuramente maggiore di quella della luce. Non ci credete? Siete troppo ferrati in fisica e poco in chiacchiere, allora. Ne riparliamo tra due settimane...

Ah, per questo volevo fare un post nuovo. Poi mi sono accorto che sarebbe stato il trecentesimo (cavoli, 300 post... Ma ne ho di tempo da perdere...), e il trevoltecentesimo merita qualcosa di importante, no? Allora aggiungo a questo, anche se non è molto in argomento...

Il post l'avrei titlolato:

!

Testo del post:



P.

Oh, cacchio...

Sono il secondo risultato se googlate "pelato muscoloso". E ciò mi ha già portato due visite. Non voglio sapere di chi.

P.

sabato 29 dicembre 2007

Uh. Mistero.

Sono un po' misterico ulteriormente. Oggi parlo con immagini, ad esempio.

Sono un


Forse si capisce meglio così:


Non c'è storia. Nonono non c'è storia. Già il 30 domani? E io che faccio a capodanno? Boh. Che post stupido. E' proprio sabato sera, eh...

P.

Formulazione debole

Rileggendo un paio di post fa, m'è venuto un dubbio. Dicevo che non ero sbronzo nel senso classico del termine. E mi sono chiesto: ma allora quale è la formulazione debole dell'essere sbronzo? Forse è quando ogni persona che sta con te pensa che tu sia sbronzo?

:DDDDDDD

Questa è veramente bellissima, ed è dedicata probabilmente all'unica persona che la capirà, cioè al Bradipo.

P.

Tptbt?

Well I've been here before
Sat on the floor in a grey grey room
Where I stay in all day
I don't eat, but I play with this grey, grey food

Desolate, if someone is prayin' then I might break out,
Desolate, even if I scream I can't scream that loud

I'm all alone again
Crawling back home again
Stuck by the phone again

Well I've been here before
Sat on a floor in a grey grey mood
Where I stay up all night
And all that I write is a grey, grey tune

So pray for me child, just for a while
That I might break out yeah
Pray for me child
Even a smile would do for now

'Cause I'm all alone again
Crawling back home again
Stuck by the phone again

Have I still got you to be my open door
Have I still got you to be my sandy shore
Have I still got you to cross my bridge in this storm
Have I still got you to keep me warm

If I squeeze my grape and I drink my wine
Coz if I squeeze my grape and I drink my wine
Oh coz nothing is lost, it's just frozen in frost*,
And it's opening time, there's no-one in line

But I've still got me to be your open door,
I've still got me to be your sandy shore
I've still got me to cross your bridge in this storm
And I've still got me to keep you warm

Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah

(*tipo la mia macchina stamattina...)

P.

venerdì 28 dicembre 2007

Chi non crede

A chi deve appellarsi chi non crede in questi momenti? Chi o cosa deve pregare?


Alla tutto sommato ragionevolezza umana? Ma l'uomo, tutto sommato, è ragionevole?

Let's stop all the fights...

P.

Ora, sempre

E' possibile dilatare il tempo all'infinito, in modo da fare diventare il presente futuro e l'ora, sempre? Fanculo alla nebbia stasera. Nebbione assassino. Meno male che io sono un duro. Max? Vieni a dare una mano coi palloni? Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!! Ciapa, té! Dicevo che la vita è strana. Ma così strana non l'avrei mai aspettato. Giuro, giuro. Neanche nei film, penso.

Un uomo viene in possesso della famosa lampada di Aladino, la strofina e appare il genio che gli chiede: "Padrone, esprimi un desiderio e io lo esaudiro'". L'uomo dopo aver pensato un po' dice: "voglio un ponte da qui alla Sardegna dove abitano i miei genitori in modo da poterli andare a trovare piu' facilmente". Il genio contrariato risponde: " mi spiace ma questo desiderio e' troppo difficile anche per un genio come me, esprimi un altro desiderio". L'uomo dopo aver riflettuto a lungo esclama: "voglio capire le donne". Il genio ci pensa un attimo e risponde: "... a quante corsie lo vuoi il ponte?"

Grande successo, pensare che pensavo di rovinare tutto con questa. Arma vincente? Una mezza idea ce l'avevo già da subito, a vedere che aria tirava. Veramente fredda, tra le altre cose. Già, già, vecchio saggio di mare. Come si dice, l'abito non fa il monaco? Mhhh però una rondine fa primavera, vero? Tanto alla fine è lo stesso, dixit. Mmm
mmh. Anzi, tanto per quello che cambia, se non sbaglio, dixit... O forse era tanto alla fine è lo stesso. Comunque era chiaro. Già, già. Piedi per terra. Testa in cielo. Voglio lasciare un segno di ora, segnatevi questa data. Comunque il fare il finto tonto mi viene abbastanza bene. E' una tecnica vincente? Però non lasciarsi intimidire se ti viene reso pan per focaccia... Caccia al tesoro: notate nessun cambiamento? Difficile questa, cioccolatino in premio a chi ci prende. Mal di schiena però. Vabbé si sopporta. Mal di testa anche. Tensione, think. Mmmh. Dilatare ora all'infinito.. Sole, ti prego, non sorgere, lasciami questa notte per sempre (ciò mi ricorda un classico...). Natale e 27, bella coppia. Sooooooo... Mmmh... Che storia. Non voglio dormire ora. Nononononono. Keep the wolf... Oh. Oh. Mmmh. Occhi. Diversi. Prospettiva. Nevskij. Pietroburgo. Nuova. Non ti preoccupare. Il passato è - come dire - passato. Se il passato è passato, cosa ci rimane? Presente, futuro e concentrato triplo. Che posto fighetto però... Nah. Buon sapore. Buon odore. Soprattutto buon odore. Cazzo, quando non me ne frega, sono un boss. Devo andare più rilassato, forse. Ah. Mmmh. (nice dream) Mmmh. (nice dream). Era ora, forse. Meglio tardi. Mai.

if you think that you're strong enough
if you think you belong enough.

nice dream.


Uh. E' così, alla fine? It's just like that? Sooo easy. Don't forget, please, mind, don't forget. Nononono. Chi fa da se, fa meglio che in tre. (e non è riferita all'onanismo) Be sure of you, isn't it? Carpe diem, e goditi il presente (ma non di seni enormi e il suo cesareo fresco). Cazzo, cazzo. Non voglio andare a letto, non voglio dimenticare. La pillola blu!!! (rossa?) (no non quella pillola blu). Buon sapore. Un po' paura. Un po' tanta. Si vede tanto? Silenzio. Looks (maledetto altavista.babel.fish). Tend. Er. Oh. Non preoccuparti. Non pensare. Siamo qui noi. Qui. Noi. Fottitene. Altri? Guardano? Dito di mezzo, e via. Mmmh. Meglio. Naso rompipalle. Caldo? Ma c'è meno quattro. Damien Rice, ciao. Grazie eh. Meno parole, meglio è. Giusto? Pari pari frasi dal blog. Alla fine sono belle, perché non sfruttarle? Ricordare. Possibile. Più. Feels. E domani quando mi alzo?

(nota: non sono sbronzo, almeno non nel senso classico del termine. E se non capite,


con tutta la simpatia del mondo eh... :D)
Sono le quattro. Ora posso andare tranquillamente a non dormire.

P.

giovedì 27 dicembre 2007

Stasera post

Sto


Stasera tardi, post.

P.

mercoledì 26 dicembre 2007

Giuro, non capisco, giuro

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh hhhhhhhhhhhh perrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrchéééééééééééééééééééé????? Non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro, non capisco, giuro. Ci deve proprio essere un motivo????????????????????????????

Il segreto: forse è tutto un gioco. Un gioco per bambini un po' crescuti, con quello che si offende (io), quello permaloso che tiene il muso (io), con quello che "no non gioco più se non alle mie regole" (io), quello che "basta mi sono stufato" ma in verità è perché non vince mai (io)... Forse è semplicemente così, un gioco. E tale deve essere e rimanere.

Un uomo viene in possesso della famosa lampada di Aladino, la strofina e appare il genio che gli chiede: "Padrone, esprimi un desiderio e io lo esaudiro'".
L'uomo dopo aver pensato un po' dice: "voglio un ponte da qui alla Sardegna dove abitano i miei genitori in modo da poterli andare a trovare piu' facilmente".
Il genio contrariato risponde: " mi spiace ma questo desiderio e' troppo difficile anche per un genio come me, esprimi un altro desiderio".
L'uomo dopo aver riflettuto a lungo esclama: "voglio capire le donne".
Il genio ci pensa un attimo e risponde: "... a quante corsie lo vuoi il ponte?"

P.


martedì 25 dicembre 2007

It's not like the movies



Red wine and sleeping pills
Help me get back to your arms
Cheap sex and sad films
Help me get where I belong

I think you're crazy, maybe
I think you're crazy, maybe

Stop sending letters
Letters always get burned
It's not like the movies
They fed us on little white lies

I think you're crazy, maybe
I think you're crazy, maybe

I will see you in the next life

Regalino.

P.


lunedì 24 dicembre 2007

So this is Christmas, and what have we done...


So this is Christmas
And what have you done
Another year over
And a new one just begun
And so this is Christmas
I hope you have fun
The near and the dear ones
The old and the young

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas
For weak and for strong
For rich and the poor ones
The road is so long
And so happy Christmas
For black and for white
For yellow and red ones
Let's stop all the fight

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

And so this is Christmas
And what have we done
Another year over
And a new one just begun
And so happy Christmas
I hope you have fun
The near and the dear one
The old and the young

A very merry Christmas
And a happy New Year
Let's hope it's a good one
Without any fear

War is over if you want it
War is over now

Tanti auguri a tutti, anche ai cattivi perché siano almeno domani più buoni, anche ai brutti perché a Natale si è tutti belli, anche ai tristi perché basta guardare le luci e un poco si scalda il cuore (e perché, non temete, c'è sempre qualcuno che vi pensa), anche ai poveri tacchini, di un felicissimo e sereno Natale. Qualunque sia il significato e il perché del Natale.

Merry, merry christmas (and let's stop all the fights!)

P.

Farglielo leggere

Ho trovato una cosa mentre vagolavo su un blog veramente bellissimo, un Blog, non una schifezza tipo quello che state leggendo... Una cosa che, vi assicuro, è vera. Non è una cosa del tipo lo psic risponde, ve lo giuro.

“Non voglio sapere i motivi del perché non si fa sentire. Voglio sapere con che diritto un uomo fa una cosa del genere (smettere di farsi sentire senza una spiegazione, n.d.P.) dopo un certo numero di uscite.”

[...] sparire così non è un segno di indifferenza nei tuoi riguardi: se una persona per te non conta nulla, non hai problemi a sentirla o a parlarle. Sei lui ha dei problemi a parlare con te, ecco spiegato il motivo della fuga. Comportandosi volutamente in questo modo, vuol dire a che a te ci sta pensando. Mi rendo conto quanto sia incoerente questa mia ultima frase ma devi interpretare questa “fuga” come un segnale nei tuoi confronti.

A dopo per gli auguri Natalizi.

P.

Chi ci si riconosce?



P.

Già la vigilia?


Il gioco degli scacchi è lo sport più violento che esista (G. Kasparov)

Già, è già il 24. A domani per gli auguri, allora. Buonanotte.

P.

domenica 23 dicembre 2007

Che bello che bello che bello


Il regalino di mia mamma per Natale. Sono contento come un bambino che riceve proprio il regalo che voleva e che è un mese che sogna di ricevere. E dire che ce li ho già tutti i suoi album. Se non altro in mp3. Boh, chiamatela abboccata ad un'operazione commerciale con due anni in ritardo, ma ho anche sentito parlare così bene della de-masterizzazione effettuata in questo disco... Ogni volta che ci passavo davanti, mi dicevo: me lo compro. Poi, vuoi per pochi soldi, vuoi che i soldi quando ce li avevo mi dicevo "ma tanto le canzoni ce le ho già, meglio spenderli in qualcos'altro", vuoi l'inflazione, non me lo sono mai comprato. E ora sono qui che me lo ascolto gaudente, il Grandissimo genovese...

P.

Scusate per l'assenza

Ma sono stato piuttosto poco bene, per usare un eufemismo. Maledette forme gastro-enteriche da 2 giorni e via, giusto per perdere una serata al fo che c'era la G., una festa di laurea, un giro in centro a comprare gli ultimi regali (e ora come faccio?). Post breve questo, non credo sia il caso raccontare cosa ho fatto nelle ultime 60 ore. Ah, precisazione: quando ho scritto lo scorso post, ero ancora perfettamente a posto...

P.

venerdì 21 dicembre 2007

Frasi sparse

(Premessa: questa è una cosa che non viene bene scritta. Immaginatele di leggerle con sotto immagini e musica, tipo una delle ultime puntate di Evangelion, che come ormai tutti sanno ho sceneggiato io. Semel in anno licet insanire.)

We...xché/percosa...indugiato un millisecondo a dire di sì...nonono..nono...wolf at the door...nonono...uhuhu... Take it with the love its given... Don't look in the mirror at the face you don't recognize...nonono...non va bene...pendo ancora...contollare, no, voglio controllare tutto...I don't care if it hurts...Just wanna have control...perfect body, perfect soul....aaaah stare bene...così effimera...così incompleta, imperfetta, insensata...perfect sooooouuuul...tanto è tutto gratis, è un dato di fatto... non avere tutto ciò...se non per un fuggevole istante...shhhhheeee's running ooooout...troppe...I wish I was special...tempo lei con passare....I'm a creeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep, I don't belong heeeeeeeeerrrrreeeeeeee...no illusion, no mercy, no dreams, no paranoia...voglia, voglia, voglio, voglio fortissimamente voglio...a pig in a cage of antibiotics...uof uof uof...ottimismo volontà, sono ottimista, no, sono neutro...annnngel, skin makes me cry...mmmmmmmmmhhh (wub)...don't b'long here...perfect soul, I wish I had...what are we? Sorry if I ask you...ti devo dire una cosa...imbarazzo...dimmela...ti spiace se...ti spiace?...Se uno fa un pensiero, significa che ci pensa, no?...ci, ti, ci, ti, ti, ti, ttttttttttttttttttttt...settima in anno...perchè Beethoven ha scritto nove sinfonie e ha 9 lettere nel cognome?...la 5^ di P....zerbinetto, però giusto così...voglio, voglio, voglio, voglio,voglio, voglio, fortissimamente, è bene o male?...(wub) (wub) (wub) (wub) (wub) (wub) (wub) (wub)...carpe, diem, carpe...Just as you take my hand...again?...neva&eva?...so different, so fucking different...she's unique, like everyone elsssse...ssssss.s$$s.s.s.s...$.s.s.s.s...Turin' ...juggernault...an airbag saved my life...uhuhu...passa lo zacca, ci guarda...forse sorride? IO sorrido...so softly, in a cloud of love...sono io che mi comporto da pazzo.... licet lince anno insanire...passa qlc altro?non so non ricordo forse il moroso della filosofa omonimo del big e long actor...bodinsaccia....blink your eyes...one for yez...two for not...nononon don't try to blink...blue pale eyes...nonono...All the lies run around my face...ua ua ua ua ue ue u eu eu eu eueue....ciao ciao...come va?...che freddo che c'è oggi, eh...(smile)...tyin' to find something...win the embarassement in some way...(smile)...cosa grossa però, inspettata (a?)...c'è un motivo al letto...al detto...chi non dorme non piglia pesci...aqqquari?...lei aqquario...Mozart, Linz, C. Kleiber...I'm trapped in this body and can't get out...

P.

Fuggevole istante di fuggevole vita

La potremmo definire così, giornata grossa. Ho fatto diverse cose di cui sono fiero, prima di tutte, fare gli auguri a tutti, e ripeto, a tutti (ovviamente assenti esclusi, ma a quelli, non preoccupatevi, penserò presto). Poi, e questa è una conseguenza, o una causa, per la prima volta, mi sono comportato da persona normale, o quasi. Stasera cena auguri con amici del gruppo-alea, pizza buona a poco prezzo, dieci tutto, all'uscita c'era un freddo in macchina da crepare, tremavo come un pingu. Quanto ci sarà ora fuori, meno quattro-cinque? "Senti, posso chiederti una cosa? Con l'anno nuovo, proviamo a comportarci da persone - pausa - pensare: adulte? Guardarla in faccia, commuoversi, nah adulte, siamo solo ragazzi, poco più che adolescenti... - normali? Io ti prometto che ci provo, però devi metterci anche del tuo... Ok..." "Se non ci vediamo dopo, vorrei fare gli auguri a tutti..." "Grazie, grazie, grazie, anche a te..." "Auguri, prof..." e altre amenità. Ora a letto far sedimentare le cose, e today is the first day of the rest of your life...

Il segreto della felicità? Essere capaci di godersi le piccole cose.

P.

giovedì 20 dicembre 2007

C.V.D.

C.d.o.



P.

mercoledì 19 dicembre 2007

Odio il Natale

Mi spiace. Non riesco a condividere la gioia di questo momento, della festa del dio del sole, diventata festa di gesù bambino, diventata festa dei regali del consumismo e del buonismo. Perché devo fare regali? Perché me li fanno gli altri? Bel principio... A questo punto meglio dire che si fanno per tradizione. Poi: perché fare gli auguri, magari a persone che durante l'anno consideriamo meno di nulla? Con che criterio scegliere le persone a cui fare regali e auguri? E magari dover ritrovarsi a giustificare un regalo mancato. E, principale: perché a Natale dobbiamo essere tutti più buoni? Perché abbiamo qualcosa da nascondere nel resto dell'anno? Bisognerebbe comportarsi bene sempre, no? Solo una settimana all'anno, bisogna essere buoni? E poi tutto l'aspetto commerciale, le luci, cavolo sono belle, ma quanta roba ci sta sotto... Perché credete che i commercianti questionino col comune per averle e non pagare? Perché se ci sono le luci, la gente pensa di essere in periodo di festa, tredicesima, e via a spendere e fare regali. Una riflessione seria: è più bello fare regali o riceverli? Farli è divertente, trovare quello che si pensa possa piacere, magari spendere poco, fare una cosa gradita, vedere la faccia di chi lo riceve e magari non se lo aspetta (ehm, ehm... qualcuno mi presta una macchina fotografica?), ma anche, viceversa, vedere che qualcuno che ci conosce ci fa un regalo che ci piace, e capire che ha intuito i nostri gusti, che ci conosce magari meglio di quanto non pensassimo. Questo vale per gli altri, ovviamente, non per me. No, basta balle. Odio il Natale perché l'anno scorso ho passato, tra Natale e capodanno (non preoccupatevi, arriva anche il post Odio il capodanno), una settimana da incubo. Ore e ore a giocare a Puzzle-bubble ascoltando Tenco, schiacciato dalla mia incapacità di fare nulla, neanche salutarla quando la incrociavo per le scale. Non la salutavo neanche, quando ci incrociavamo per le scale. E lei sapeva che mi piaceva, e io temevo che me la sfilassero da sotto il naso. Quanta acqua sotto i ponti. Però alla fine è sempre la stessa acqua, in fondo. Allora pensavo di essere un incapace con le ragazze, ora lo penso. Con la differenza che ora ho anche una prova.

P.

Mica per bullarmi

ma indovinate che rapporto c'è tra l'insieme dei professori dell'Unipr relatori della mia tesi e l'insieme dei professori dell'Unipr citati in questo articolo... E così domani sarebbe il gran giorno... Brrrr, so scared. Che fare? Scappare? Seguire la previsione di Damien

spend your time asking everyone else's permission
then run away and hide

? Forse basta partire senza nessuna aspettativa, così nessuna andrà delusa... Ecco, questa è una delle utilità della logica nella vita, forse. Non preoccupatevi, stasera lo scrivo per certo il post sul Natale...

P.

lunedì 17 dicembre 2007

Fine sospensione temporanea ecc ecc

Sono un mago. Ce l'ho fatta senza i geni di Tele2. Come avevo fatto? Semplicemente troppa enfasi nello schiacciare invio della finestrella di connessione, in modo tale da un istante prima di enter schiacciare il tasto ù, che viene salvato automaticamente come nome utente. Semplice, no? Solo che ho rimembrato che forse il nome utente era ancora salvato nel vecchio pc. E così fu, e così eccomi di nuovo qua a spaccarvi gli zebedei. Domani (cioé oggi) giornata fitta fitta di cose da fare, tra telefonate e regali, penso. Uuuuh che cosa (non) ho fatto oggi... Come al solito voglia di spaccarmi la testa contro un muro. Come al solito, non colgo mai, ma proprio mai, le occasioni. Sono un relitto, un derelitto, ok basta, se no vi incavolate. Però sono proprio un disastro... :''-( Però forse così viene meglio, la cosa che debbo. Ah mi sono addato su facebook, nella mia eterna ricerca di qualcuno che mi caghi. Non ci capisco molto, tuttavia. Ovviamente il post sul Natale è rinviato a domani, se ho tempo. Volevo andare su in montagna da solo qualche giorno per le vacanza. Mi piazzo in saletta, stufa a palla se no si crepa di freddo, studio, penso, mi dispero, tiro pugni alle cose, sto davvero solo, senza tv, senza pc, senza amici, senza nemici, no rumori, silenzio, così ti ascolti dentro. Ma i miei non vogliono, dicono che c'è troppo freddo, troppa neve, troppo tutto. Che io sia troppo piccolo ancora? Va bene essere iperprotettivi, però... Io penso che mi farebbe bene, tutto sommato. Tanto capodanno in ogni caso lo passo a casa, almeno così studio un po', che è la cosa che fa sempre meno male di tutte. Guardando alla cosa con occhi diversi ultimamente, comunque. Forse. Non so, è sempre e comunque un casino. Speriamo che la sorte mi sia amica in questi giorni, poi si vede. Cosa? Come le mie illusioni saranno puntualmente (e uniformemente) disilluse, as usual. Bof, solito sbatty, no? Ciau da un ritrovato

P.

Sospensione temporanea delle cazzate

Ho perso per una strana ragione la password e lo username della connessione internet. Per questo non garantisco la presenza di post idioti per qualche giorno. A quando gli sveglioni del call center avranno recuperato la mia password.

P.

domenica 16 dicembre 2007

Post sul Natale, ancora rimandato

Non ho voglia di scriverlo oggi. Oggi mi sono smazzato un po' sulla tesi, sul CdV, ma non ci capisco veramente una cippa. Forse è colpa del libro, magari domani passo dal relatore e dico che non c'ho capito nulla. Pensavo, stimolato dai commenti, a una cosa. Sì ho una paura folle a sapere la verità, perché è quella verità che nascondo a me stesso da troppo tempo ormai. Il problema è che come al solito penso di non essere capace di far niente. So che non sarò capace di tirarmi su, di ricominciare a guardarmi intorno. So che ricomincerà la vita grigia di sempre: studio, piano, computer, studio, piano, matematica, studio, e così via. Figuriamoci se sarò capace di, come si dice, che brutto termine, provarci con qualcuno. Non ho la faccia tosta per farlo, non ho la costanza necessaria, la gente la frequento saltuariamente, non c'è nessun posto a parte il dipartimento (ma, promessa, basta dipartimento...) che frequento regolarmente. Non ho un gruppo di amici, non ho la compagnia con cui uscire regolarmente, non ho nessuno se non maschio che frequento spesso. Non ho voglia di prevenire le vostre obiezioni su ciò. Fatemele, poi rispondo. Così non spreco fiato per niente. E' che lei è l'unica fiammella, quello che è andato più vicino a farmi sentire una persona importante per qualcuno. E capite cosa intendo, e non venitemi a dire che a matematica sono importante per tanta gente. E' un altro tipo di importante che intendo, diverso. E così, col a nessuno frega nulla di me, intendo la stessa cosa, però al negativo. E una cosa meno razionale, non è il desiderio di riscuotere stima nella persona media che mi conosce. E' di più. La pesona media che mi conosce, se scompaio senza lasciar traccia, dopo due giorni se va bene è già lì che la vita va avanti esattamente come prima. E' avere qualcuno che ogni tanto ti dice che ti vuole bene. Io sono inadatto per queste cose mi sa. Per stare lì e mostrare a qualcuno che sei interessante, solo perché t'interessa lei. Mi puzza di banale, di ammuffito da secoli di ripetizione. E poi di falso, tanto se non ottieni quello che vuoi non te ne frega più niente di mostrarti interessante, anzi, scappi e non ti fai più sentire né vedere, tanto da lì non puoi più spremere alcunché. E anche se lei non è magari niente di che, una tra mille che ce ne sono duemila meglio, lei intanto è l'unica che, almeno per poco, mi ha fatto sentire importante. Per poco e con tutti i se e ma che magari conoscete tutti. Ma cosa vi spiego a fare, non c'è nessuno lì fuori che mi capisce. A nessuno interesserò mai io. Perché sono un orso, asociale, scontroso, sincero.

Bof. Ah, la previsione commenti era:

Radome, una cosa del tipo: ma tu parlale, vedrai poi se sarà stato inutile, amici qui amici là, gnamme gnamme, lollosa questa idea di prevedere i commenti. Sloth: questa idea te l'ho data io, perciò ho già letto queste righe. Comunque se le parli e non ottieni niente allora non è lei la tua metà, basta pensarle, basta pensare ai suoi surrogati. Gli altri, tanto, non commentano mai.

Ci sono andato più vicino col Bradipo. Vabbè, sono apatico (e atipico), non ho voglia di scrivere null'altro.

P.

Erminia, guardami, non sono più un giovanotto...

"So bene che hai un'amante in qualche parte del mondo e la vedi una volta ogni sei mesi per litigare. E' una bella cosa che tu voglia rimaner fedele a codesta strana amica, ma permettimi di non prendere la cosa tanto sul serio! In genere ho il sospetto che tu prenda l'amore maledettamente sul serio. Fallo pure, ama pure alla tua maniera ideale fin che vuoi: è affar tuo, io non c'entro, ma io devo provvedere per parte mia a che tu impari un po' meglio le piccole arti leggere ed i giuochi della vita: in questo campo ti faccio io da maestra e sarò una maestra migliore della tua amante ideale, sta pur sicuro. Tu hai molto bisogno, caro lupo della steppa, di dormire con una bella ragazza."
"Erminia", dissi un po' tormentato "guardami, non sono più un giovanotto!"
"Un ragazzino sei. E come eri troppo pigro per imparar a ballare fin che fu quasi troppo tardi, così eri anche troppo pigro per imparare ad amare. L'amore ideale e tragico, amico mio, quello lo sai benissimo, non ne dubito. Tanto di cappello! Ma ora imparerai anche ad amare umanamente ed alla maniera comune."

P.

venerdì 14 dicembre 2007

P. is...

P. is thinking about her everytime, since so long time.
P. this evening has got a hair cut from the opposite volley team, 3-0 e tòt à ca'.
P. after this break by the coiffeur has gone to birreria to party the unhonorable lost.
P., as every second of his actual life, in the birrery, was thinking about how good it would have been to stay there with her.
P. drowned (ha affogato) her image in beer.
P. thinks beer is good to forget her, and to stop thinking about her, but just for a while, precisely until the alcool stays in his blood.
P. is thinking of another method to forget her, maybe more longful.
P. don't know what to do, as usual, and he wishes night will take help to him.
P. is paranoid, android, sad, unbearable, unconscious, sleepy, in love anymore, sob.

P.

giovedì 13 dicembre 2007

Speaking is useless

Scusate, scusa mamma, ma la penso come papà. E scusate, il post sul Natale è rimandato a domani. Parlare non serve a niente. Figurarsi poi quando non hai niente da dire, o peggio, non hai idea di cosa dire. Parlare serve solo a ferire le persone. Che poi non te ne accorgi, in quanto non sanguinano o non si lamentano. Incassano, prendono su, stanno zitte, elaborano, fanno finta di niente. Però sono ferite, e magari tu pensi di avere detto una stupidata, o non ci pensi neanche. Meglio il silenzio delle ovvietà. Non sopporto le banalità, i che bella giornata oggi, dire parole in più rispetto alle minime necessarie. Ovviamente tutto ciò per quanto non riguarda questo blog. Parlare: non sai mai come esprimere cose che nella tua testa sono così ovvie. Parlare: non si convince una persona ad amarti parlandole e parlandone. Non si cambiano i pensieri che uno ha in testa parlandogli. Non la convinci una persona che è grande per aspettare il principe azzurro, con le parole. E non ti dirà mai che gli fai schifo, che non gli sei mai piaciuto, che ha provato a farsi piacerti (?) influenzata dall'alone mistico che volteggia intorno a te chissà perché. Ci girerà intorno. La verità continuerà a rimanere qualcosa completamente scollegato da quello che vorrà farti passare per realtà. Le parole sono inutili. Mi fa male il ginocchio. Mi fanno male le nocche della mano destra. Mi fa male il cuore, davvero.

P.

martedì 11 dicembre 2007

Chesil Beach

Ce l'ho fatta. Ora mi metto qui e scrivo qualcosa sull'ultimo libro di Ian McEwan, mentre mangiucchio la prima fetta di panettone della stagione. A riguardo: il prossimo post sarà riguardo il Natale e quanto io lo odi, eccezion fatta per i dolci.

Ian McEwan è un mago della parola. Magari non è capace di scrivere grandi storie, di sostenere grandi strutture architetto-letterarie, o forse solo non vuole, o non gli interessa. Però la sua forza è la capacità di maneggiare le unità fondanti della lingua, le parole, per scrivere periodi, paragrafi, capitoli di bellezza abbagliante. E quando ti capita di leggere quelle frasi sensuali, dolci, neoclassiche, i periodi che disegnano un arabesco che parte dal soggetto e, dopo numerose volute arrotondate, termina con l'oggetto, rallenti la lettura, per non perderne neanche una sfumatura, così che durino un po' di più (come nella pubblicità della mozzarella, n.d.P.).

E poi, Edward lo amava, non di una passione bollente né incline al deliquio di cui aveva letto sui libri, ma di un attaccamento profondo, a volte filiale, a volte quasi materno. Le piaceva abbracciarlo, e sentire il gigantesco braccio di lui cingerle le spalle, le piaceva farsi baciare, benché non amasse la lingua in bocca e l'avesse chiarito, senza bisogno di ricorrere alle parole. Lo riteneva sotto ogni aspetto una persona originale, diversa da chiunque avesse conosciuto. Aveva immancabilmente con sé nella giacca un libro tascabile, in genere d'argomento storico, in caso si fosse ritrovato in una coda o in una sala d'attesa. Sottolineava quel che leggeva con un mozzicone di matita. Era praticamente l'unico uomo di sua conoscenza che non fumasse. Non aveva mai due calzini uguali. Disponeva di un'unica cravatta, striminzita, lavorata ai ferri, blu scura, che portava quasi sempre sulla camicia bianca. Florence adorava la sua mente curiosa,il leggero accento provinciale, l'immensa forza che aveva nelle mani, le imprevedibili sterzate e derive della sua conversazioni, la gentilezza con cui la trattava e il modo in cui i suoi dolci occhi castani la guardavano parlare facendola sentire avvolta da una soffice nuvola d'amore. A ventidue anni, Florence non aveva dubbi sul fatto di voler trascorrere il resto della sua vita con Edward Mayhew. Come poteva rischiare di perderlo?

Scrivere così è rischioso, McEwan scrive come suona Sokolov. McEwan si limita alla forma breve, mentre Sokolov rischia, affrontando, a volte con successo, a volte con meno, anche forme più estese. Eppure anche McEwan rischia. Perché se la tensione non rimane alta, se la storia non è perfetta, l'autore rischia di essere prolisso, noioso, anche in un libro di poco più di cento pagine. E qui ci va vicino. Ci racconta la prima notte di nozze di questa giovane coppia di paranoici, come li ho bollati io a metà libro. Che nell'Inghilterra del 1962, alla soglia di consumare il loro primo atto d'intimità (si può dire così?), sono tormentati dall'ignoranza nell'ambito amoroso e sopratutto da una zavorra di paranoie (lei una profonda repulsione per il sesso, lui la paura di fallire e il dubbio latente che siano troppo diversi, troppo diversa lei), che finiscono per far traboccare il vaso e segnare un crollo totale. Crollo del loro grande amore, della fiducia reciproca, della tranquillità e sicurezza del proprio futuro.

[Edward] Restò imperscrutabile, una sagoma bidimensionale paralizzata sullo sfondo del mare. Con un gesto incerto e nervoso, Florence si portò una mano alla fronte per scostare un capello immaginario. Presa dall'agitazione, si mise a parlare più in fretta, pur scandendo bene le sillabe. Come un pattinatore su uno strato di ghiaccio sottile, accelerava il passo per non annegare. Procedeva nelle frasi a rotta di collo, come se soltanto la velocità potesse garantirle una logica, come se così facendo sperasse di condurre anche Edward al di là dei controsensi, trascinarlo con tanta furia nella gimcana dei suoi propositi da non lasciargli appiglio per eventuali obiezioni. Perché in effetti non biascicava affatto le parole; al contrario, le pronunciava purtroppo con brusca chiarezza, pur essendo a un passo dalla disperazione.

L'analisi psicologica dei personaggi è profonda; McEwan ci racconta ambientazione, inizio, sviluppo della storia d'amore con cura e dovizia di particolari. Parallelamente scava negli anfratti delle loro menti, mentre si preparano a quello che è un atto inevitabile, desiderato da lui, temuto da lei. Atto che, tematica cara a McEwan, si trasforma in un punto di non ritorno. Il ritmo, fino a questo punto estremamente lento, subisce una brusca accelerata, come in certe pellicole; copre in poche pagine tutto il resto della vita dei due. Ciò d'importante, nella loro vita, è stato analizzato e sezionato minuziosamente. Il resto non è che fill-up, un rapido excursus su quello rimane della loro vita e del loro amore completamente distrutto da quella che era una crepa minuscola. Sono temi cari all'autore: amore prima travolgente e passionale; poi infelice, disperato, tragico. E in mezzo, un avvenimento, un fatto, un evento che è il punto di rottura, una rottura che velocemente diventa sempre più incolmabile. E forse sono proprio questi i momenti in cui dà il meglio di sé, nella breve descrizione di quel crollo che possiamo solo limitarci ad osservare, che, nonostante il nostro potere di intervenire, cambiare, chiarire le cose, ci limitiamo a subire passivamente, come spettatori inerti. Tutto sommato un bel libro, scritto benissimo come sempre. Ma assolutamente non all'altezza di capolavori come Cortesie per gli ospiti, L'amore fatale o Lettera a Berlino. Il primo consigliatissimo, ottanta pagine di meraviglia. Se lo leggete prima o poi, lasciatemi scritto qualcosa, un commento. Mi piacerebbe pensare cosa ne pensate.

A Chesil Beach Edward non avrebbe potuto richiamare Florence, o seguirla. Non sapeva, e nemmeno avrebbe voluto scoprirlo, che correndo lontano, sicura, nella sua disperazione, di essere sul punto di perderlo, Florence non si era mai sentita tanto innamorata e sgomenta, e che il suono della sua voce l'avrebbe raggiunta come una salvezza, che si sarebbe senz'altro voltata. Edward invece era rimasto impassibile nel suo silenzio virtuoso, in quel crepuscolo estivo, a guardarla correre via sulla spiaggia, mentre lo sciabordio delle piccole onde copriva il rumore dei suoi passi faticosi e Florence si riduceva a un punto sfocato in fuga sull'interminabile rettilineo di ciottoli sfavillanti nella luce fioca.

P.

lunedì 10 dicembre 2007

Everything should be perfect. But instead.

Ieri notte ho finalmente finito il libro, domani salvo imprevisti (tipo andare a allenare una squadra di bambini) scrivo qualcosa. Dicevo che sono nervoso. Nello spazio di una sesantina di ore sono riuscito a urlare dietro a mia sorella perchè passando l'aspirapolvere mi ha fatto cadere la lampada sul comodino, litigare a sangue coi miei che la difendono ma tanto era solo un pretesto per fare scoppiare la lite, litigare con mia sorella perché mi usa il pc. E basta.

Inframezzato dal peggior allenamento che la mia storia pallavolistica ricordi, sarà per il freddo assassino che c'era in paletra o per qualcos'altro? E non dimentichiamo il solito paio di gaffes. E' che non so perché sono così, sarà che come al solito le cose non vanno come dovrebbero, o meglio, come vorrei. Ma tant'è. Passerà, spero. Tutto passa, no? Anche noi passiamo. Domani lezione presto, meglio levare le tende. Aulin, tutta salute, al posto della camomilla, poi sotto le coperte. E basta pensare, almeno per un po', alle persone che non meritano quello che hanno e viceversa. Ovviamente sempre tutto IMVHO. Tanto è così e non ci possiamo far niente. Se non provare a migliorare le cose. O più semplicemente limitarsi a lamentarsi, sperando che un dio che non c'è abbia pietà di noi e ci faccia il favore di raddrizzare un poco la nostra strada.

P.

domenica 9 dicembre 2007

My heart is frozen still?

Oggi come d'uso sono andato in montagna. Un tempo truffaldino m'ha impedito di fare quello che volevo. Pioveva, quindi non siamo neanche riusciti a piantare le piante comprate Sabato mattina, dopo che io sono uscito dallo stato comatoso dovuto a veramente troppe poche ore di sonno. Ha piovuto tutta la mattina, poi per fortuna verso le due ha smesso, per lasciare la scena a una bella nevicata. Fiocchi grandi, lenti. Cavolo, non mi ricordavo che la neve fosse così bella. C'è che dovendo lavorare, studiare ecc la vediamo come un impedimento per spostarsi, girare, ecc. Però dài, a parte questo la neve è davvero bella. Quando nevica stare ad ascoltare il fruscio dei fiocchi che si appoggiano per terra. E dopo le forme conservate, ma il colore no. Tutto bianco, gli alberi bianchi, i tetti bianchi, tutto. E i rumori attutiti. Prima o poi vado ad abitare in montagna, poi me la godo davvero la vita. Comunque c'era un freddo non indifferente (intorno agli zero, potete dedurre da ciò che ho appena scritto), e non so perché, la stufa, nonostante la legna che ci buttavo dentro, scaldava poco. Sarà che ho il freddo dentro, che il mio cuore è attivo come un ghiacciolo... No, non è vero, è proprio questo il problema...

While this town is busy sleeping
All the noises died away
I walk the streets to stop my weeping
But she'll never change her ways

Don't fool yourself
She was heartache from the moment that you met her
My heart feels so still
As I try to find the will to forget her somehow
Oh I think I've forgotten her now

[...]
As I try to find the will to forget you somehow 'Cause I know you're somewhere out there right now

Già, chissà dov'è adesso. Faccio una promessa, qui ed ora. Mercoledì farò di tutto per divertirmi (però provo a non cioccare nessuno...), e cercherò di non farmi condizionare. Almeno ci provo.

Nella foto: che piova o tiri vento, che nevichi a forza cento (?), lei rimane sempre e comunque una graaan topa.

P.


sabato 8 dicembre 2007

Non capite...

Il problema non è che non ci parliamo, né che non saluta. Non è che mi ignora, né che non so cosa dirle e come trattarla, non la situazione di stallo, né qualsiasi altra stupidata. Il problema con lei è un altro, che viene da un mio problema più generale intersecato con qualcosa che forse è un problema al lato pratico, ma non lo è prettamente sul piano morale, almeno penso. Cioè tutti i problemi di cui sopra sarebbero un problema se fossimo in una situazione normale con una persona normale, però qui non valgono. Cioè sarei pronto a giustificarli/ignorarli all'istante. Se solo non ci fosse il problema vero. Bah, che casino, è sempre così difficile con le persone. Poi io complico, lei è complicata... Va a finire che a forza di complicare diventa un problema matematico. A questo punto, però, saprei come fare... Ieri sera una ha detto che sono timido. Grazie al cazzo, lo sapevo già. Scusate, sono piuttosto nervoso ultimamente. E' che sono confuso e le cose non vanno mai come vorrei che andassero. E' che mi sembra di vedere tutta la gente intorno, se non felice, soddisfatta, o se non soddisfatta, non infelice. E io non capisco come ce la facciano, e io non ce la faccio. Boh.

P.

venerdì 7 dicembre 2007

Coconut skins

Ma secondo voi Damien Rice mi conosce? Riferito principalmente alle prime strofe, eh... Non ho voglia di scrivere stasera, devo andare, FO wait for me with all your ladies, lalalalala lalalala...

You can hold her hand
and show her how you cry
explain to her your weakness so she understands
and then roll over and die

or you can brave decisions
before you crumble up inside
spend your time asking everyone else's permission
then run away and hide

You can sit on chimneys
put some fire up your ass
no need to know what you're doing or waiting for
but if anyone should ask..

Tell them i've been lickin' coconut skins
and we've been hanging out
tell them God just dropped by to forgive our sins
and relieve us our doubt


You can hold her eggs
but your basket has a hole
you can lie between her legs and go looking for..
tell her you're searchin' for her soul

or you can wait for ages
watch your compost turn to coal
but time is contagious
everybody's getting old

So you can sit on chimneys
put some fire up your ass
no need to know what you're doing or looking for
but if anyone should ask..

tell them i've been cookin' coconut skins
and we've been hanging out
tell them God just dropped by to forgive our sins
and relieve us our doubt

P.

Credere

Don't preoccupp, will not speak of religion. Tra l'altro, tra le pallavoliste del giovedì sera, c'è una biondina con la borsa verde niente male. Of course, non preoccupatevi, è solo una delle mie solite fisse. Devo avere delle fisse, se no non mi diverto. Niente di serio comunque, come se nella vita ci fosse anche qualcosa di serio. Giochino adolescenziale, non copiato da alcun altro blog, m'è venuto in mente mentre tornavo da allenamento in macchina. Un ringraziamento a Radiofreccia che è fonte d'ispirazione.

Cinque cose a cui ho sempre creduto e credo ancora (Amare è la metà di credere. (V. Hugo)):
  • Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards... ah no scusate, mi sono immedesimato troppo. Ricominciamo;
  • me stesso;
  • che la musica è il linguaggio dell'anima e la vita senza musica sarebbe un errore;
  • che i miei mi vogliono bene;
  • gli alieni;
  • la scienza.
Cinque cose a cui una volta credevo davvero, ora non più (L'uomo è un animale credulone e deve credere in qualcosa. (B. Russell)):
  • me stesso;
  • che l'amicizia sia meglio di quello schifo chiamato amore;
  • che esista da qualche parte la persona giusta;
  • Santa Lucia;
  • l'altruismo e la dedizione incondizionata verso gli altri.
Cinque cose a cui non ho mai creduto del tutto, ma ora men che meno (Dove non c'è credo, non c'è bestemmia. (S. Rushdie)):
  • me stesso;
  • qualcuno lassù;
  • quel qualcosa dopo la morte (collegata a quella prima) (se non i vermi che si mangiano il tuo cadavere);
  • che qualcosa può cambiare, anche se tu non fai niente per cambiarlo;
  • l'ntelligenza è un vantaggio.

Cinque cose cui non ho mai creduto (Credo alla tua saggezza solo se viene dal cuore, credo alla tua bontà solo se viene dalla ragione. (A. Schnitzler)):
  • me stesso;
  • love;
  • io;
  • l'amore eterno;
  • P.
Ah una cosa. Ovviamente solo una delle quattro è giusta per me stesso. Chi indovina quale?

P.

giovedì 6 dicembre 2007

Primavera, ennesima sconfitta immeritata

Vi avevo promesso qualche parola sulla partita di ieri sera, nou? Abbiamo perso, pazienza. Ormai siamo in piena zona retrocessione, pur essendo una bella squadretta e giocando decisamente bene, ad esempio meglio di quanto non facessimo l'anno scorso. Misteri dello sport. Beh, un sacco di cose degne di nota, comunque. Il solito centro di là, SuperPussy per i non-amici, efferato centrale gaio. Ma la cosa che da fastidio non è che lo sia, ci mancherebbe altro, ma che lo ostenti. Dai capelli lisci tinti nero corvino, ai ciappi da 14-enne rosa, all'atteggiamento insopportabile, almeno per me. Cioè, quando chiama l'attacco nostro tutto un po' storto, oppure le mossettine di quando fa punto... Cioè, come farvelo capire... Magari lo capite meglio se vi spiego l'origine del nomignolo. E' che in un torneo di quelli estivi, misti, tutti gli sport del mondo e non solo la pallavolo, arriva (io non c'ero, me l'hanno raccontato) con la maglia (di solito per goliardia si fanno fare le maglie con nome e numero) con sopra scritto Pussy, che tutti sapete cosa significa. Beh, che altro dire... Oppure l'arbitro improponibile che ha deciso che la partita la dovevamo perdere, tanto che uno dei più calmi della squadra alla fine gli ha chiesto con cosa si droga. Per non parlare dei più esagitati, che mi sa che ci daranno minimo una multa. Devo dire che avrei tanto voluto dirgli qualcosa sull'attività di sua moglie mentre lui arbitra, avrei voluto davvero tanto. Poi come al solito le cose me le tengo dentro, e qui forse è stato meglio. Quello che fa venire il nervoso non sono tanto gli errori, che alla fine possono starci, quanto l'indisponenza. Perché l'allenatore degli altri dopo aver chiamato tempo può sbattere la lavagnetta per terra tirando una bestemmia da far tremare la palestra, e se il nostro protesta per un evidente fallo di doppio becca un giallo? Perché fischia doppio al nostro opposto, che ha il palleggio più pulito di metà dei palleggiatori che incontriamo, e non a quello di cui sopra? Perché mi fischia un fallo di posizione su battuta nostra (coglione, non lo sai che se c'è solo un arbitro, deve guardare dalla parte della ricezione quando si batte?) che non c'era neanche, ma neanche, perché io ci sto sempre attento? Perché l'ultimo set, dopo che avevamo recuperato dal 23-19 al 25 pari, non vede un tocco a muro su un mio attacco grosso come una casa? Voleva andare a casa a controllare cosa faceva la moglie, probabilmente... Ah, si è capito che sono tornato banda e non più libero? Che figata, ho giocato decisamente bene. A parte una stupidata da pollo. Nonostante la fiducia non datami dal primo palleggiatore, quando è salito il secondo è stato sulle palle che ho messo per terra che abbiamo costruito la rimonta di cui sopra. Certo che se poi mi da 4 palle di fila, dopo 4 set e 8 mesi che non giocavo una partita intera, dopo che l'arbitro ha dato agli altri il punto che era nostro di cui sopra, mi da la quarta palla di fila, ci sta che tiri il piccione e regali agli altri la partita... E comunque la nuova morosa del nostro palleggiatore (il primo) (lui ci ha messo poco a trovarne un'altra dopo aver mollato quella con cui conviveva) è davvero... Beh, avete capito. Ma davvero. Speriamo di vincere la prossima, ma dubito, sapete...

P.

She laughed again

Ha riso di nuovo. Di me. Sono sicuro. Qualcuno mi ha detto che ha anche commentato "ma cosa continua a guardarmi quello lì". Non ce la faccio. Non ce l'afaccio. No'ncela faccio. N'onc'è la facc'io. N-o-n c'è lafa ccio. Non c'è l'afaccio. Non ce la faccio. Sbrocco. Aaaaaaaaaaaaahhhhhh. Bum.

P.

Non è stallo

sapere che lei non vuole condividere una parte, seppur minima (mi accontenterei di niente, o quasi), della sua intimità (che frase romantica...) con me. Non ne vuole sapere di me, punto. Comunque magari sbronzo una qualche pazzia la potrei fare. Stasera abbiamo perso, ma migliore partita dell'anno, sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello pubblico. Quando ho più tempo e meno esercizi di algebra commutativa, vi prometto un resoconto. Che merita. Buonanotte V., comunque.

P.

mercoledì 5 dicembre 2007

Wax Nicole?

Secondo voi me ne fanno una uguale da mettere qui in camera, tra il pc ed il letto? Deve essere il dentista che fa pensare alle tipe, vero special guest? Mattina passata in sala di aspetto ad aspettare e a struggersi, pensando alle prime volte che ci si vedeva e a che cavolo significano le parole che ti ha detto. E' possibile essere così monomaniaci? Dovrei impormi di darci un taglio.

P.

martedì 4 dicembre 2007

Back in night

I viaggi di ritorno dall'uni di sera da solo mi uccidono. Non c'è nessuno che vorrebbe accompagnarmi? Offro pernottamento. Hanno tagliato l'albicocco che dà sul vialetto di casa mia. E' come se avessero tagliato un pezzo di me. Fioriva tutte le primavere, era una cosa incredibile. Non so perché l'abbiano fatto, mi fa star male. Bestie, schifose bestie. Faccio schifo a tutte le ragazze del mondo, nessuna esclusa. Ecco la risposta. Soooo easyyyyy... Vado a affogare la tristesse sotto decine di chili di ghisa. A bientot.

P.

Ah, metà-post post palestra. Consiglio per farsi venire male alle braccia con solo un'oretta a disposizione: aumentare in tutti gli esercizi di cinque chili. Pensavo una cosa: se fosse lei x me = io x lei, come diceva Dante (amor ecc ecc, siete tutti colti, lo conoscete), sarebbe semplice, o forse complicato se lo si leggesse dall'altro verso. Purtroppo avete un esempio di moltiplicazione non commutativa. Comunque... bah, niente. Lasciamo perdere.

P.

lunedì 3 dicembre 2007

Lei x me = ?

Un sogno infranto sul più bello direi, di prima botta, se me lo chiedesse. A ruota: un grosso rimpianto e una persona a cui voglio ancora bene, nonostante tutto e tutti. Utile ciò, utile. Farei meglio a dirigere le mie energie verso qualcosa o qualcuno di più utile e/o più fruttifero, forse. E' un po' come illuminare il cielo di notte, in montagna, con una torcia di quelle da campeggio. Non serve a nulla, è completamente inutile. A questo punto meglio spegnerla la torcia. E' che non voglio spegnerla, ho paura del buio (cit.). Non voglio stare solo nella notte. E poi le stelle si vedono anche senza illuminarle. Bah, poesia sconclusionata. Qualcuno da ricordare, probabilmente per sempre. Si dice così, no? Romanticismo da 4 soldi, forse vero. Non ho ancora ben assimilato. Anzi, non ho assimilato una sega, neh. Reggo un piatto di capelletti prima di allenamento, due no. Dopo una ventina di salti è come avere una nana bianca nello stomaco, che saltella allegra, più di te sicuramente. Il segreto è tramutare, per un attimo, quello dell'attacco, la tristezza in rabbia. Poi tornare tristi, ma la palla è per terra di là. E ti senti un poco bene a tirare una sassata, magari adosso a quello in difesa. Che soddisfazione, eh, le soddisfazioni della vita. Forse non è così però, bisogna accontentarsi delle piccole cose, e partire da quelle per ripartire, e per essere felici del poco che si ha. E volersi un po' bene, solo un po', basta. Ma non zero, non non sono nessuno perché per te non sono nessuno. Per adesso però non sono ancora nessuno. E poi pensavo stasera, durante il riscaldamento, che devo fare proprio schifo alle ragazze, non so perché. Non mi sembra di essere proprio il peggiore cesso sulla piazza. Non sono almeno peggio di quel carciofo della mensa. Lasciamo perdere tutto il marcio che ho dentro, ma almeno di fuori male male non sono, forse. Forse. Ma che gliene frega a lei. Se per me è qualcosa, se le facessi la stessa domanda, cosa risponderebbe? Ho paura a saperlo. Forse gliela potrei fare. Cosa sono per te, ora? Chi sono? E se lei me la gira, rispondere: un sogno. Infranto sul più bello. Buonanotte, V.

P.

Scusate lo sbrocco

Please could you stop the noise, I'm trying to get some rest
From all the unborn chicken voices in my head

Scusate lo sbrocco di ieri (o l'altro ieri?). Stasera post sobrio prima di andare a allenamento.

What's that...? (I may be paranoid, but not an android)
What's that...? (I may be paranoid, but not an android)

Sì, voglio essere paranoico. Io sono paranoico, abbastanza. Mi faccio un sacco di problemi, soprattutto dove non ce ne sono.

When I am king, you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that...? (I may be paranoid, but no android)
What's that...? (I may be paranoid, but no android)

Però rimango convinto che stessero ridendo. Di me. Su di me.

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking and squealing Gucci little piggy

E intanto oggi mi sono ascoltato il secondo CD di In rainbows, e stasera provo a finire il libro per scivere qualcosa, ma secondo me non ci riesco.

You don't remember
You don't remember
Why don't you remember my name?
Off with his head, man
Off with his head, man
Why don't you remember my name?
I guess he does....

Prima o poi ce la farò con quell'origami del cigno. Non sono uno che molla al primo fallimento.

Rain down, rain down
Come on rain down on me
From a great height
From a great height... height...

Forse solo con lei ci ho mollato. Ma what else could I've done?

Rain down, rain down
Come on rain down on me
From a great height
From a great height... height...

Life is like that, a volte le cose non girano nel verso giusto, sometime things don't go as you wish.

That's it, sir
You're leaving
The crackle of pigskin
The dust and the screaming
The yuppies networking

And so it is, e prima o poi la scorderò, e chissà cosa si ricorderà lei di me, e chissà cosa mi ricorderò io di lei. Non devo prendermela troppo. La gente passa, gli amici passano, tutto passa. Io resto. Il tempo è galantuomo. Speriamo la vita mi dia ragione.

The panic, the vomit
The panic, the vomit
God loves his children, God loves his children, yeah!

Ma bisogna proprio trovarci una ragione, alle cose? Meglio mettere a tacere la propria anima dicendole che è tutto a posto, di non pensarci, di non pensarle, di non pensare.

I'd show them the stars
And the meaning of life
They'd shut me away
But I'd be all right
All right..

Wake, from your sleep...

P.

sabato 1 dicembre 2007

Commento esteso

Anche stavolta mi tocca scrivere un post di commento, che se solo commento il post sul fatto che la gente mi ride dietro non ci sta tutto, e poi non lo legge nessuno.

Cioè, non per peggiorare le cose ma a me sembra proprio che non ti abbiano manco in nota.

Forse. E quello che mi fa male, ma tanto male, è che abbiano così in nota tutti quelli di quel gruppetto, a partire da strappino, passando per il mio omonimo, e anche il loro amico. E sapete perché? Perché tutti loro, insieme, non li valuto neanche un decimo di quello che valgo io. Ecco, l'ho sparata. Datemi dell'arrogante, chissenfrega. Ci sono molte persone che reputo valere molto più di me, non sapete quante. Ma quel gruppo no, anzi. Non li sopporto, e non sopporto il fatto che a me non abbia dedicato un centesimo dell'attenzione che ha dedicato a loro. E mi chiedo: allora valgo così poco, merito un centesimo dell'attenzione che meritano loro? Bene. Giusto. Sono un coglione io a continuare a comportarmi come ritengo sia corretto fare. Coglione. D'ora in poi si cambia: gel, felpe con scritto FIAT davanti, battute volgari con tutte quelle che mi capitano a tiro. E vedrete che prima o poi una non mi manda a quel paese. Basta rispetto per le persone, basta stare male per una persona, tanto le ragazze sono tutte uguali, e una volta persa una ce ne sono sempre centinaia a cui saltare adosso, no? Vedrai che fatica trovarne una, smessaggiarsi un po' per fare finta che ci si interessi vicendevolmente, uscire standard il sabato sera, e poi in macchina, e presentarla agli amici sperando che dietro l'angolo dicano che è una gran bella ragazza, giusto per risollevare un po' l'amor proprio. Vedrai che fatica fare come fanno praticamente tutti... Cosa ho fatto per meritarmi un tale trattamento? O essere deriso, o essere completamente ignorato. O essere patetico e ridicolo, o non essere nessuno. Perché non sono andato a fare medicina o qualcos'altro... E non posso neanche pretendere che scompaia dalla mia vista, sono io che mi devo sgaggiare e schiodare da quel posto di merda che è il dipartimento. E da tutte quelle persone che frequentandolo lo rendono tale. E che soffocano così le pur tante persone che meritano davvero che lo frequentano. Ma si sa, se c'è un diamante in mezzo a un mucchio di letame, è sempre un mucchio di letame. Non è un diamante con qualcosa intorno (cancellerò i commenti che conterranno riferimenti a Via del Campo). Perché non può essere più normale il tutto, non sta né in cielo né in terra che non sia nessuno per lei, come funziona, se vuoi tagliare taglia, non ciao+ridere, cosa siamo rimasti? Non ne hai idea neanche tu, penso. Ok, non sono espansivo in gruppo. Se mi ascoltano più di due persone la mia capacità comunicativa è inferiore a quella di un mimo paralizzato. Ma non ti ho dimostrato che vale la pena darmi un po' di attenzione? Evidentemente no. Tu preferivi uno brillante, che dice le solite banalità, che viaggia nel mare magum della mediocrità imperante ai tempi di oggi, che non si fa troppe domande sul perché e come, me l'hai detto anche tu, uno che pensa di meno. Me l'hai detto tu che penso troppo. E allora scusa se sono solo un essere umano, se non sono una delle milioni di amebe della nostra età, superficiali, vuote come una palla di Natale, col gel, che vanno al Fuori Orario con la felpa con scritto su FIAT.

Niente. Non vogliatemene, però io devo trovare qualcuno che mi convinca che sono una persona, e mi sembra che molte persone, coi loro comportamenti, cerchino di convincermi dell'esatto contrario. Ma non una persona che mi apprezza solo per i primi due tre sei mesi che mi conosce, e poi si stufa, come troppe volte è già capitato. Vorrei qualcuna che mi apprezzasse come mi apprezza quello della camicia, ad esempio. Che sarà grezzo quanto volete, ma me lo dice con sincerità che la gente in generale è uno schifo, e che lei non mi apprezza perché non mi ha conosciuto abbastanza. Grazie per quella frase, grazie. E sapete perché di lui mi fido? Perché lui è di un altro livello. Non capisce le citazioni colte, non se ne fa niente delle sottigliezze, gli fa schifo la musica che ascolto, non va bene all'università, spesso non capisce quello che voglio spiegargli. Dice che Tim Buckley è una lagna e ad ascoltare Tenco c'è da tagliarsi le vene. Eppure non è un mediocre, non è un superficiale. Per lui sono una persona, sono qualcuno, nonostante tutto.

Si vede che è Sabato? Ho vuotato il portafoglio per comprarmi un libro, che spero nell'attesa di stasera mi tenga compagnia. Quando l'ho finito di leggere, prometto che scrivo qualcosa a riguardo.

Mi sono innamorato di te
perché non avevo niente da fare
il giorno volevo qualcuno da incontrare
la notte volevo qualcuno da sognare

Mi sono innamorato di te
perché non potevo più stare sola
il giorno volevo parlare dei miei sogni
la notte parlare d'amore

Ed ora
che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient'altro che a te

Mi sono innamorato di te
e adesso non so neppure io cosa fare
il giorno mi pento d'averti incontrato
la notte ti vengo a cercare.

Ok. Ora me ne vado a suonarla un po' al piano.

Ma si vuole tanto a essere amati? E' così difficile?

P.

E' male

Avere una barista che offre da bere ai tuoi amici e a te nel posto dove passi il venerdì sera, è male. Non poter sfruttare l'occasione perché devi guidare tu, è molto male. Però quando chiede, dopo averci passato quattro bicchieri e tu ne tieni tre in mano perché gli altri stanno facendo altro, ma chi guida, fare ehm e una faccia un po' così, è divertente.

P.