giovedì 25 dicembre 2008

Figura di cioccolata natalizia

Innanzitutto Buon Natale a tutti. E' passato un po' di tempo da quando perdevo un'ora per cercare un'immagine carina, una canzone carina, impaginarne il testo bene benino, per fare gli auguri ai tacchini, e non temete che c'è sempre qualcuno che vi pensa, e quella è ancora la mia canzone natalizia preferita e lo sarà sempre, perché John era uno che sognava ma noi dovremmo raggiungerlo per un natale che sia non solo natale ma anche e soprattutto Natale. Perché nothing is lost, e in questi giorni il brivido è più forte quando lo sento cantare, e non solo perché c'è più freddo che, che ne so, a Maggio. Perché i ricordi sono parte di noi, sono belli e più importanti del presente. Perché il passato è passato, e ci rimangono presente e futuro (e concentrato triplo). Perché mi stanno venendo i brividi a ripensarci.



Dicevo: figure di cioccolata. Ieri sera in pizzeria con amici per farsi gli auguri. Aspettiamo un macello di tempo. Noi in quattro, e ad aspettare con noi che la comitiva di calciatori si levi, un gruppetto di donne, oramai grandicelle. In particolare una, neanche bella, con un bendidio supportato da un'impalcatura degna di quelle che monta mio zio, che costruisce case, e un vestito con un buco tondo, al centro, per far vedere quello che era intenzionata a far vedere, nonostante stesse in una pizzeria sfigata nella quasi-bassa reggiana. Insomma, avete capito. Ecco, praticamente la serata scorre liscia, a parte un'increspatura sismica, fino a dopo il dolce. Lì accade il patatrac. Un mio amico (giuro che non ero io, era lui che era seduto di fronte a me), attirato da un "ops" non so quanto involontario e dalla caduta di una sciarpa che copriva quel buco, simile a quello del soffitto nel Pantheon, ci casca. Occhio da pesce lesso e bava alla bocca quel tanto per basta per farsi sgamare pesantemente e farsi anche prendere in giro con uno "oh, scusa" che puzza tanto di "quanto sono figa e superiore" anche se sento che ha un retrogusto di "quanto te la tiri per un davanzale restaurato". Mi ha sgamato pesantemente. Me ne sono accorto... Andiamo? Sì, e con la V di veloce... E nel frattempo, un "come mai ora se ne vanno?", urlato alle sue amiche, fa vibrare l'aria del locale. Paghiamo con le code tra le gambe ma, appena usciti, ridiamo come cretini. Da cappottarsi. Che bello, ragazzi...

P.

sabato 13 dicembre 2008

Ho paura



Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva
con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva
con la radio che ronzava
per il mondo cose strane
e il respiro del tuo cane che dormiva.
Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane
con il tuo bambino biondo a cui hai donato una pistola per Natale
che sembra vera,
con il letto in cui tua moglie
non ti ha mai saputo dare
e gli occhiali che tra un po' dovrai cambiare
Com'è che non riesci più a volare?
Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente
con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente
la tua coda di ricambio
le tue nuvole in affitto
le tue rondini di guardia sopra il tetto.
Con il tuo francescanesimo a puntate e la tua dolce consistenza
col tuo ossigeno purgato e le tue onde regolate in una stanza
col permesso di trasmettere
e il divieto di parlare
e ogni giorno un altro giorno da contare
Com'è che non riesci più a volare?
Con i tuoi entusiasmi lenti precisati da ricordi stagionali
e una bella addormentata che si sveglia a tutto quel che le regali
con il tuo collezionismo
di parole complicate
a tua ultima canzone per l'estate.
Con le tue mani di carta per avvolgere altre mani normali
con l'idiota in giardino ad isolare le tue rose migliori
col tuo freddo di montagna
e il divieto di sudare
e più niente per poterti vergognare
Com'è che non riesci più a volare?

Tra poco sono 10 anni, Fabrizio. Perché non sono nato nel 1975?...

P.

venerdì 21 novembre 2008

I got it!

Yeah, I'm the king of the world now!


P.

Dal mio tetto

è stato un attimo, sono sceso in strada per fotografarlo meglio ma non c'era più! I colori non sono assolutamente modificati...


P.

giovedì 20 novembre 2008

In serate così

l'unica cosa da fare è aprire youtube, mettere le casse a volume medio basso e, dopo aver digitato damien rice, clicckare su search. E poi partire da un punto, un video a caso e veleggiare tra i related videos.

P.

mercoledì 12 novembre 2008

E ora?

E ora è tempo che ricominci a rompervi le balle coi miei dubbi e i miei dilemmi, le mie ossessioni e le mie manie... E ora che mi sono laureato? Che faccio? Aspetto quello che passa il convento? Ci sarebbe una strada, la solita strada per quelli come me. La voglio percorrere? Mi conviene percorrerla? Quella strada mi porterebbe lontano da casa. Per tanto tempo, credo. E allora cos'altro? Una vita normale, come milioni di altri? Rincorrendo le mie passioni, i miei hobbies, ma non i miei sogni? Ma è davvero necessario distinguersi, guardare gli altri da una posizione privilegiata? O forse la posizione privilegiata è solo consapevolezza di chi e cosa si è... Per adesso studio la sesta partita e lo Sposalizio, scrivo matematica in inglese, alleno bambini, gioco ancora a pallavolo, qualche lezione ogni tanto, qualche giro in dipartimento, mi perdo nei siti di Kinnebrew e Trimmer, cerco di non rigare lo schermo del nuovo cellulare, cerco ancora di rientrare dalle spese della laurea & affini, raccolgo le foglie che stanno cadendo in giardino. E cerco un posto in giardino per una liquidambar o due, ma mi sa che le dovrò piantare in camera di fianco al mio letto. Per un po' posso permettermi di guardare cosa passano alla tv della vita, anche se sempre più vogliono risposte precise da me. Ma sono bravo a eludere e divagare. Scegliere non è facile, soprattutto quando hai la strada tracciata ma non sai se la vuoi seguire. E se poi ti perdi? Ho letto La solitudine dei numeri primi. Perché? Perché mi aspettavano 5 ore di treno da solo, perché ero entrato in libreria e avevo deciso di comprare già qualcosa e già che c'ero mi son detto di lasciarmi allo shopping. E perchè quello? Perché nothing is lost, it's just frozen in frost. Carino, a volte un po' tirato via, ma carino. E poi boh un po' mi ha fatto pensare, come spesso mi accade è giunto nel momento giusto per essere letto. Come Guerra e pace. Come Il lupo della steppa. Come 1984. Come Borges. Sto rileggendo L'Aleph, un racconto a sera. E' un capolavoro, difficile ma consigliatissimo. Cavolo mi sono giusto adesso accorto del rapporto tra il titolo e il fil rouge dei racconti, l'infinito. Sempre più stima per Borges.

P.

venerdì 31 ottobre 2008

Sono famoso (a modo mio)

Oggi ero al Conad a comprare piatti e bicchieri per domani, e mentre scelgo i più economici sento una signora che fa "mo ti ho visto in televisione, complimenti!". Conscio del fatto che una laurea in matematica tira, ma non così tanto, mi sono guardato in giro cercando a chi si rivolgesse. E ho visto questa qui (ma vedi anche qui, qui e qui), che avevo già visto alla tv quando mia sorella guarda Uomini \& Donne, e avevo notato per gli occhiali improponibili e perché parlava dei Petali di Reggio. Arrivo a casa, lo dico a mia sorella e scopro che costei mi aveva tirato un pugno a catechismo qualche anno fa. Io non ricordo. Se fosse vero potrei però chiederle i danni...

P.

domenica 26 ottobre 2008

Cazzocazzocazzo

Aiuto!!! Ho una tremarella disperata, ho provato a ripetere l'esposizione e sono tutto un eeehm e un no, ricomincio e ho anche mal di testa... Però sono carico perché ho un vestito fichissimo, perché oggi mi sono impegnato e ho imparato a farmi il nodo alla cravatta e perché da domani sono in vacanza!!!

P.

domenica 5 ottobre 2008

Pics, sunsez, yesterday



Not taken by be, both.

P.

giovedì 2 ottobre 2008

Maledetto revival...

Sto preso di brutto con la italo-music primi anni novanta - inizio ottanta + Battisti. E perché abbiamo perso perle come queste? Evito di dedicarla a tutte le persone che si vedono cozze. E non lo sono. Una in particolare.



P.

domenica 28 settembre 2008

Eh? Ma ci vedo male?

Ma dico, si può? Cos'è quella merda appiccicata sul trofeo????

Schifo di globalizzazione... Complimenti Vale comunque!

P.

martedì 23 settembre 2008

Dottore, sono grave?

Stasera preferisco l'originale Hallelujah a quella coverizzata dal Buckley minore. Sono grave?

P.

martedì 9 settembre 2008

Lucio - ten years after

Dieci anni fa moriva Lucio Battisti. Confesso di averlo sempre sottovalutato. Per me era quello della Canzone del Sole, del primo giro di chitarra che si impara, dei falò in spiaggia e lebiondetrecce. Ma non era solo quello. Era testi incredibili, semplici ma perfetti nel descrivere situazioni. Era canzoni bellissime. Era sperimentazione, negli ultimi anni di carriera. E' parte fondamentale di ogni italiano oltre gli anta, ancora più di de André, più, è brutto dirlo, élitario.



In un mondo che
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
E l'immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d'amore
di vero amore

[...]

La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
e riscopro te

Mi ricorda qualcosa, questo testo.

P.

lunedì 8 settembre 2008

Gaffe, penso

Sentita poco fa su RaiTre, sul qual canale stanno trasmettendo le ParaOlimpiadi. Commentando in differita una gara di nuoto, i 100 farfalla femminili, il cronista fa, riguardo un'americana che con un notevole sprint finale s'è andata a prendere l'oro: negli ultimi 15 metri mette le gambe... come nelle telenuotocronache delle gare delle Olimpiado. Già. Peccato che l'atleta in questione non ce le avesse proprio, le gambe...

P.

sabato 6 settembre 2008

A look on America

God bless America. E noi stiamo qui ad ascoltare se sarebbe più rivoluzionario un presidente nero o un presidente donna e cosa fa John quando non è in bagno. Vi confesso che ho paura, se vince McCain (eh, mi sa che... Perché? Perché, almeno per ora la maggioranza in America è bianca. E una buona parte è super-conservatrice e pure un po' razzista. E non ci sono più le mezze stagioni, ovviamente), sono cazzi. E poi la Palin mi sta immensamente sulle palle. Vuoi perché usa il figlio down per beccare i voti delle famiglie con handicappati («Le famiglie di bambini con handicap avranno con me sempre un'alleata alla Casa Bianca»), vuoi perché in America sarei un democratico, e mi stanno sulle palle i conservatori. Vuoi perché è antiabortista (dite che tutti i cinque figli sono voluti? Mi ricorda tanto-tanto-tanto la famiglia del reverendo Camden, però non c'è la strafiga nella famiglia Palin...), vuoi perché mi puzza di teo-con. Vuoi perché secondo me prima o poi salta fuori un filmino amatoriale di lei che fa cose porche. Ha troppo la faccia...

Nella foto: dite che il suo babbo rev. Cadmen l'abbia prese bene questa foto?

P.

giovedì 4 settembre 2008

Fragments of Thesis

P.

venerdì 29 agosto 2008

I had a dream

Carino il titolo di questo post, tutto sommato, visto che giorno era ieri. Stanotte ho fatto un sogno bellissimo: ero appena fuori dallo studio di registrazione dove hanno registrato Kind of Blue, e c'erano tutti i musicisti. A un certo punto arriva un produttore e fa: ora andiamo a registrare qualcosa, ma cosa registriamo lo decide Miles Davis! guardando con aria severa John Coltrane, che di risposta abbassa lo sguardo in un'espressione un po' delusa, un po' arrabbiata.

P.

martedì 26 agosto 2008

venerdì 15 agosto 2008

On vacation

Sono in vacanza, ve n'eravate accorti? Una piccola anteprima delle foto che quando tornerò posterò per voi, miei amati!


Sì, lo so che è mossa, ma provate ad andarci voi a dire a tutte quelle barchette di stare ferme...

P.

domenica 20 luglio 2008

John Lennon era un genio

e aveva una voce splendida. Punto.



Love, love, love, love, love, love, love, love, love.

There's nothing you can do that can't be done.
Nothing you can sing that can't be sung.
Nothing you can say but you can learn how to play the game
It's easy.
There's nothing you can make that can't be made.
No one you can save that can't be saved.
Nothing you can do but you can learn how to be in time
It's easy.

All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.
Love, love, love, love, love, love, love, love, love.
All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.

There's nothing you can know that isn't known.
Nothing you can see that isn't shown.
Nowhere you can be that isn't where you're meant to be.
It's easy.

All you need is love, all you need is love,
All you need is love, love, love is all you need.
All you need is love (all together now)
All you need is love (everybody)
All you need is love, love, love is all you need.

P.

giovedì 17 luglio 2008

Last exam, it's gone...

Già. Oggi ho dato il mio ultimo esame. L'ultimo esame, in senso strettamente universitario, della mia vita. E' finita come è cominciata, circa. Solo che il primo era Programmazione 1, e l'ultimo Analisi superiore 3. Me lo ricordo come fosse ieri il primo. Vecchio dipartimento, aulona di economia. Io spostato in piccionaia, di fianco alla finestra spalancata, perché eravamo troppi e non si voleva copiassimo. Credo che mi mancherà tutto ciò. Non mi mancherà la tensione, la paura di non starci col tempo, lo studiare quando non ne hai voglia, quando fuori c'è bello e caldo e non aspettano che te per andare a giocare a calcetto. Però mi mancherà la scarica di adrenalina una volta il libretto è firmato, l'attesa fuori dagli studi per sapere il tuo voto & l'attesa, interminabile, per la prima domanda negli orali. Non mi mancheranno gli scritti di analisi, ma mi mancherà la concentrazione e determinazione che dovevi metterci per farli. Mi mancherà la sensazione di luce che arrivava quando capivi come andava risolto l'esercizio. Mi mancheranno gli spazi di Sobolev nel primo scritto di Funz+A e le mani nei capelli in diversi scritti di Funz, e come diavolo si fa questo. Mi mancheranno le birre bevute per festeggiare la riuscita di un esame. Ma forse mi mancherà anche quella tensione che prende forte allo stomaco, che ti fa dire ma quando tocca a me, finalmente tocca a me, che ti fa tirare testate contro la porta dell'ascensore e camminare incessantemente nei corridoi del dipartimento. Magari la ritroverò da qualche altra parte. Mi mancherà il poter dire uno in meno. Cazzo sono un po' più vecchio stasera, e non solo perché un'altra giornata è passata...

P.

mercoledì 16 luglio 2008

Sono state giornate furibonde




[...] mi sono spiato illudermi e fallire
abortire i figli come i sogni
mi sono guardato piangere in uno specchio di neve
mi sono visto che ridevo
mi sono visto di spalle che partivo
ti saluto dai paesi di domani
che sono visioni di anime contadine
in volo per il mondo [...]

P.

giovedì 10 luglio 2008

Christian

Ho ricevuto questo video via podcast, ogni tanto me ne arriva uno, si chiama Best of youtube il podcast. Ogni tanto ci sono delle cazzate, ogni tanto qualcosa di carino. Beh devo dire che questo è notevole. Mi ha fatto venire i brividi.



Sarà perché di solito non associo quello che chiamiamo comunemente "sentimento" a niente che non abbia 46 cromosomi e cammini su due gambe. Sarà perché associo l'abbraccio a due amici, o due persone che si vogliono bene. Sarà perché penso che se un leone corre verso un uomo, lo fa per sbranarlo. Sarà perché sono antiquato...

P.s. forse è anche per la canzone...

P.

mercoledì 9 luglio 2008

Again&again&again


P.

martedì 8 luglio 2008

Hell


You'll go to hell for what your dirty mind is thinking (Radiohead, Nude)

P.

mercoledì 2 luglio 2008

Come procede la mia tesi

Qualche tempo fa si commentava, riguardo un accanito fan del LaTeX, che compilando la sua tesi succedeva una cosa mai vista: c'erano tre zeri, 0 Error(s), 0 Warning(s), 0 Bad Box(es). Chi usa LaTeX sa di cosa sto parlando. Beh, io posso dire di fare decisamente meglio. Se compilo ora il codice della mia tesi, ecco cosa compare:

0 Error(s), 0 Warning(s), 0 Bad Box(es), 0 Page(s)

Eh, no... Nel frattempo ieri primo fiore di Spacecoast KOT, il fiore più vigoroso, nuovo, costoso, avanzato geneticamente e fico della mia collezione di hemero:


P.

lunedì 23 giugno 2008

Third son

Ecco il terzo rampollo della mia dinastia, Jamaican music, anche detto Raeggeaea (non so come si scrive...)...

Ieri sono andato in montagna, e ho fatto la mia solita furbata. C'era bello, finalmente, dopo un mese di pioggia. Dico: prendo la crema solare, e prendo il sole, così non sembro un cadavere appena uscito dalla bara. Arrivo su, provo a mettere la crema, ma c'è un problema: non arrivo in mezzo alla schiena, e mi sa briga chiedere a terzi (no, non al fiore sopra...) di spalmarmela. Mi dico: tanto basta che me la dia sulle spalle e sul collo, nella schiena non fa niente... Risultato: un quadrato a metà schiena di colore violetto tendente al blu la sera, mentre dove mi sono messo la protezione 140000 stesso colore cadaverico di sempre. Porco cane... Vi allego una foto che ho scattato tornando a casa, in macchina, in movimento, però mi piace. E' bella.


P.

giovedì 19 giugno 2008

Secondo figlio

Secondo figlio partorito dalla mia collezione di Hemero. Si chiama Orange electric. Figo. A breve il post sul concerto dei Radiohead a Milano. Solo una parola: fantastico.


P.

martedì 17 giugno 2008

MMMMM

Già, siamo arrivati a 5000 visite. Wow, direte. Wow, dico io. And the winner is:... un italiano che stamattina, alle 9:41, utilizzando una rete Tiws, IE 7.x e WinXP, ha visitato questo sito inutilissimo!! Intanto questo blog vivacchia, ma ho tanto da fare, esami, tesi, restoftheworld. Domani vado ad ascotlare i Radiohead. Sono elettrizzato, a dir poco. Vi prometto un resoconto. E nel frattempo, una foto del primo hemero aperto della stagione!


Si chiama Bill Norris!!! Salutate tutti Bill!!!

P.

martedì 3 giugno 2008

Your tiny hands, your crazy kitten smile



I'll drown my beliefs
To have you be in peace
I'll dress like your niece
To wash your swollen feet

[...]

And true love waits
In haunted attics
And true love lives
On lollipops and crisps

Just don't leave
Don't leave

E meno 15, anyway.
Ed è la seconda volta (o la terza?) che la posto, btw. Ma fa lo stesso, è sempre buona.

P.

lunedì 2 giugno 2008

E' primavera

e ho comprato la macchina fotografica nuova, che va a sostituire quella che hanno tazzato a mia sorella l'estate scorsa. Così ne ho approfittato per fare un centinaio di foto ieri, vi propongo le più belline:




(da notare a sinistra come si staglia l'unico stelo che mi è rimasto di Conjuration, dopo la razzia di un mese fa...)

Ce ne sarebbe un'altra di foto bellina, però non la metto per le connotazioni politico-social-religiose che potrebbe acquisire nella mente di qualcuno dei miei lettori. E dire che era la più attinente al titolo del post... Mercoledì notte-campus, mi piacerebbe un casino esserci, ma mi sa che mancherò, dato che sono in un altro posto... What a pity! Lunedì scorso, prima del post, triangolare 11vs11 (analistivsgeometrivstuttiglialtri). Chi ha vinto? Beh, noi... Cose notevoli da rimarcare? Ottanta minuti sulla fascia sinistra, con licenza di attaccare fregandosene totalmente della copertura, tanto che quando attaccavano gli altri era un continuo "ma chi cazzo c'è sulla sinistra?". Ottanta minuti di proiezioni offensive (spesso inutili) e tanta, tanta, tanta corsa. Che fatica, ragazzi. E un gol sfiorato, e un altro quasi sfiorato, addirittura di testa su calcio d'angolo. Che se lo facevo per festeggiare mi facevo tutto il perimetro del Campus di corsa sventolando la maglia e invocando il tifo della curva. E nel contempo travolgendo Mancini seduto in panchina. Ah, no...

P.

lunedì 26 maggio 2008

The answer

Che ruolo abbiamo in quel casino mondiale che è la vita? Cosa dobbiamo fare? Come dobbiamo muoverci in quella selva di relazioni che ci circondano? In che scala dobbiamo mettere valori come amicizia, rispetto per le persone, onestà? Ci sono troppe persone che non sanno niente di noi, e troppi di cui non sappiamo nulla. E chi siamo per commentare e giudicare, senza sapere nulla? E perché così tante persone si permettono di sputare giudizi e sentenze? E' così facile essere fraintesi. Nelle parole e nei fatti. Ci sono così tante variabili impazzite nella vita. Non sai mai cosa andrà a succedere. Non te lo aspetti e zac, cambia tutto, come nei sogni. Troppi calcoli. Vivi e basta. La vita non è un teorema, non è una dimostrazione. Purtroppo. O per fortuna?

P.

venerdì 23 maggio 2008

Lost/ghost

Sono piuttosto triste, e incazzato. Ieri, come tutte le mattine, cercavo di accendere il cellulare. E non ci sono riuscito. Schermo bianco. Risultato? Sono tornato al mio vecchio 3310, e temo di aver perso tutti i messaggi inviatimi da una certa persona. E ciò mi fa incazzare come una pantera con la Nokia, perché fa cellulari sempre più di merda. E mi fa triste come uno straccio perché, lo sapete, sono tremendamente legato al passato e ai suoi feticci.

Consiglio: non attaccatevi al tubo a mezzanotte a guardare tutti i risultati ottenuti cercando la parola "ghost". Chi dorme ora? Ho una paura fottuta, chi mi tiene compagnia... Aiuto...

P.

mercoledì 21 maggio 2008

21.05.08 - Mosca

John non aver paura a tirare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.

P.


lunedì 19 maggio 2008

La pioggia

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.


Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitío che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancóra, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ecc, ecc, ecc...

P.

domenica 18 maggio 2008

I was there

Grazie ragazzi. E' stato troppo bello. Troppo bello. Nonostante la pioggia. Nonostante i gol sbagliati. Nonostante le vostre gambe molli a inizio partita. Nonostante tutto. Troppo bello Zanetti e Stankovic che in mezzo al mare di tifosi in campo vengono a salutare i tifosi ancora in tribuna. Troppo bello vedere Ibra che vuole vincere la partita da solo: prima palla ne salta 4 e tiro a fil di palo, seconda ancora a fil di palo, terza gol, e la curva esplode. Troppo bello vedere la tribuna esultare, e tutti i giocatori a fare mucchio intorno lo Slavo. Troppo bello lo squasso incredibile d'acqua dopo il secondo gol di Ibra, che sembra voler durare fino la fine della partita, che ti lascia bagnato fino alle ossa. Troppo bello il sereno che si apre alla fine della partita. Troppo belli i "chi non salta milanista è" e "un capitano, c'è solo un capitano". Troppo bello vedere il guardalinee fare lo slalom tra i fotografi assiepati intorno la panchina dell'Inter, ma la partita non era ancora finita! Troppo bello vedere Balotelli che va via da tutte le parti al suo marcatore, che non sa più che pesci prendere. Troppo bella l'esultanza solitaria di Maicon nell'angolino dopo il cross per il secondo gol. Troppo bella la tensione a inizio primo&secondo tempo, quella che ti prende allo stomaco. Troppo bella la passeggiata in mezzo al campo a fine partita, che più che un campo da gioco sembrava un acquitrino, e strappare un po' di prato per ricordo. Troppo bello un paio di mesi fa, ancora con una decina di punti di vantaggio sulla Roma, dire in dipartimento: "Ma io spero di perdere qualche punto dalla Roma, perché il mio sogno è di vincere lo scudo all'ultima giornata con gol di Ibra sotto la nostra curva al 95° e che contemporaneamente il Parma retroceda a causa di questa sconfitta" e sentirsi rispondere "E pò? Ma sei proprio stronzo..." (N. dixit). Troppo bello passare davanti all'uscita della nord alla fine della partita, e fare tutta la strada con millemila tifosi del Parma, con una sciarpa dell'Inter, appena comprata, legata alla vita e nascosta sotto il ke-way (?). Troppo bello esserci per il sedicesimo.



P.

giovedì 15 maggio 2008

Promessa/gufata per domenica

Per chi se la fosse sciaguratamente persa ieri sera: di


faremo


Aggiornamento per quanto riguarda la situazione riguardo la partita di domenica:

manca ancora solo un piccolo passo: vietare l'ingresso al Tardini anche ai giocatori dell'Inter.


P.

mercoledì 14 maggio 2008

And the winner is...

Tah daaaan...



Dedicato a tutti quelli che hanno sempre creduto in me, alla mia famiglia che mi ha sempre incitato e supportato e in particolare a mia mamma. Grazie, sono commosso, I love you all....

Notiziuola di servizio: oggi Israele compie 60 anni.

P.

lunedì 12 maggio 2008

Travaglio

Scusate ma merita un post a parte.



Bellissimo quando Fazio legge: in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia, o da riporto. E poi, Travaglio "per fortuna ce ne sono molti di giornalisti che fanno i giornalisti...". E ancora: "Istituire un altro ordine per quelli che dicono di fare i giornalisti e poi fanno altro" e Fazio che si sente tirato in causa: "Perché mi guardi così

Ahahahah paraculato Fazio... Mamma mia che tristezza.

P.

Ma perché????

E domenica mi tocca anche fare* il padrino alla cresima di mia sorella...

* cit: Per la Chiesa, oggi come quarant'anni fa, separare la sessualità dalla procreazione è sbagliato ed espone al rischio dell'infelicità. E questo legame va rispettato sia scegliendo di non usare anticoncezionali sia, nel caso i figli non arrivino, rinunciando all'uso delle tecniche per la fecondazione assistita. Pazzesco, pazzesco, pazzesco. Come se nascere con problemi al pipino sia una punizione divina da accettare biblicamente. Quanti prelati impotenti che ci devono essere...

Ah un'altra cosa altrettanto schifosa: qui. Leccaculo di merda Fazio. Lo odio.

P.

sabato 10 maggio 2008

Infornata d'iris

Approfitto dello spazio gentilmente offerto da Google per hostare un po' di foto degli iris che stanno fiorendo da una settimana a questa parte nel mio giardino. Se clicckate sopra le foto, ci sono le immagini a hhigh resolution. Un grazie al vicino che mi ha prestato la macchina fotografica. Prima o poi ne compro una.

Golden panter:


Vienna waltz:


Chasing rainbow:


Romanza:

Fancy dress:


Fogbound:


Fashion designer:


Grazie per l'attenzione,

P.

venerdì 9 maggio 2008

Provenienze

L'ho presa da un altro blog l'idea, ma era anche già un po' che mi frullava in testa. Voglio elencare le più curiose ricerche su google che hanno portati ignari navigatori su questi lidi. Tutto ciò è gentilmente offerto da ShinyStat.
  • gogno;
  • biscia grigia;
  • i migliori smile che ci siano;
  • muscoli nelle braccia;
  • perle ai porci narciso e boccadoro wikipedia;
  • 16enni arrapate (e vabbé, questa è una costante di ogni mese);
  • rete fagiani;
  • 3cento chi la duro la vince canzoni film;
  • assolo chitarra sigla amici di maria de filippi (?);
  • come si scrive "vabbé" (così... eheheh);
  • feticiste x passione (??);
  • ghisare;
  • pericoli del volo con il mal di gola (ahahaha);
  • possibile portare bagaglio a mano cioccolatini (ahahah);
  • prenotazione lato finestrino (ma stiamo diventando ryanair.info?);
  • sindrome della crocerossina (cos'è???);
  • espressione di esigenza;
  • pavma top cheff (buahahahahahah);
  • test palleggiatori neri bianchi gorilla;
  • ti brucia le braccia sono intere;
  • muscoli (braccia);
  • muscoli braccia;
  • sinfonia n 5 re minore porta sfiga (ahahahah);
  • sono solissimo non ho più amici (mmmh... questa non fa ridere.);
  • cacchio;
  • domani esame e non so;
  • florence pussy passera topa (mmmh ma cos'ho scritto nel passato anno?);
  • frasi da sbrocco;
  • titolo canzone con sax anni '90 parole touch my;
  • l'upupa l'ha sulla testa (cresta; cosa fai le parole crociate con google...);
  • birrery (mitico...);
  • come comportarsi persona scontrosa (contattami, ti spiego tutto io...);
  • pelato muscoloso (ahia...);
  • cappasanta + fumetti (cappasanta? E quando l'ho scritto?);
  • matematica blog divina luttazzi cameriera (questo vorrei seriamente sapere chi è);
  • blog pianoforte matematica fiori divina cameriera amore gould (questo invece so chi è).
P.

mercoledì 7 maggio 2008

Happy birthday


Già. Ad ulteriore testimonianza di quanto sia un po' in crisi questo blog, ieri mi sono scordato del suo primo compleanno. Here I am, le prime parole che scrivevo qui sopra. Non starò qui a ricordare quanto sia stato importante per me, vi assicuro, molto di più di quanto voi non immaginiate. E anche più importante di quanto pensano quelli che stanno anche pensando "io sì che lo immagino". Di più. Forse solo uno sa quanto sia fondamentale questo spazio. E si sa, in ogni cosa c'è un periodo di crisi. Ma per fortuna le crisi prima o poi passano, e poi le crisi sono segno di qualcosa dentro che urla per uscire, quindi magari prima o poi posto un post epocale per cui mi daranno Nobel, Pulitzer, Senatoratoavita, Fiorinodoro e Medaglia Dykes (i più attenti si ricorderanno di quest'ultima onorificenza). Intanto Buon Compleanno, in ritardo, blog, e cento di questi post!! (Così arriviamo a 500, se ho fatto bene i conti...)

P.

Piccolo errore

Scusate, il precedente post non era il 400esimo, come qualcuno giustamente mi faceva notare (thanks!), ma il 398esimo. Colpa di due bozze salvate non so perché da blogspot quando i post completi erano stati regolarmente postati. Beh, meglio così. E sapete perché? Beh, lo capirete nel prossimo post. Ieri sera, mentre guardavo l'ultimo articolo di approssimazione A-armonica, mi sono ascoltato un paio di volte gli scherzi di Chopin suonati da Pogorelich. Beh, impressionanti, una registrazione magistrale, non so che dire. Molto probabilmente è al di sopra dei righi, nel senso che si proietta oltre quello che Chopin aveva scritto. Ma il lirismo delle parti cantabili è straziante, il fraseggio è curatissimo e in molti punti illuminante, il respiro ampio e coerente. E tutto ciò sostenuto da una tecnica trascendentale, questa sì, al di sopra delle righe. Un uso del pedale risicato rende ancora più ammirabile queste interpretazioni. E' una delle rare registrazioni che lancia una nuova luce su un opera vista, rivista, ascoltata, riascoltata, sempre IMHO si intende. Una pecca? L'orrenda acconciatura del pianista nella copertina del disco...


P.

Post perso

Oggi ero in mood giusto per scrivere un post, e per di più penso bello. Solo che ho perso un sacco di tempo a finire di guardare un articolo che mi ha dato il mio relatore, ed ora l'ora è tarda e il mood non è più giusto, penso. Mi spiace, scusate

p.s. questo è il 400esimo post del blog. Avrei voluto scrivere qualcosa di meglio, ma credo che ciò sia significativo del periodo difficile che sto passando col mio diario on-line...

P.

giovedì 1 maggio 2008

La primavera

Sono in vena di nostalgia di quando la gialappa faceva ridere. E penso che questa sia una delle scene più belle mai viste a Mai dire Gol. Che ricordi...



P.

Ricordo/ieri sera



Audio, video... disco!!!

P.

martedì 29 aprile 2008

L'essenziale è invisibile agli occhi


" ...Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora.
" Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi...
Perché è lei che ho innaffiata.
Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, lei che ho riparato col paravento.
Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle).
Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa. "
" Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi. "
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante. ..."


(Antoine de Saint-Exupery, Il Piccolo Principe)

P.

Brutto periodo

per gli (o le?) iris. Ce n'erano un paio di piante piantate qualche tempo fa su un aiuola creata sulla strada che faccio a piedi ogni volta che vado in biblioteca. Proprio ieri ho avuto l'opportunità di vederle in fiore. Bianche, bel fiore, proporzionato, elegante. Ci ripasso stamattina: alla più fortunata avevano solo strappato tutto lo stelo floreale. L'altra aveva avuto il privilegio di subire un completo sradicamento, per po strapparne diverse foglie insieme coi fiori. Sono passato veloce, imbecilli. Se non altro per il rispetto per cose non proprie.

P.

lunedì 28 aprile 2008

Grandissimo figlio di buona donna

Ieri sono andato in montagna, e frammentre stavo estirpando decine e decine di piante d'erbaccia tra i miei fiori, mi sono accorto della presenza di certi buchi, o meglio, dell'assenza di certe piante... Per farla breve, un grandissimo figlio di buona donna che passava di lì ha pensato bene di tazzarmi, non so se in questo ordine, una pianta di ciascuna delle seguenti varietà:

- Dolce acqua


- Before the storm


- Geniality


- Mio ibrido ancora da fiorire


Inoltre cercando di prendere altri rizomi mi ha dimezzato la pianta di Conjuration comprata l'anno scorso


e anche di un rosso di cui non ho foto.

E tutto ciò ovviamente non sapendo, nella sua animale ignoranza, che gli iris (tra)piantati in questo periodo sono destinati inevitabilmente a morire. Imbecille. Stronzo. Fottiti. Che nervoso...

P.

giovedì 17 aprile 2008

Può il battito delle ali

di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?

E' morto il meteorologo Edward Lorenz, colui che ha scoperto (o inventato?) la teoria del caos, cioè ha scoperto la sensibilità dalle condizioni iniziali (per dirla come uno che conosco, ha scoperto un ragazzo innamorato). Ci lascia una branca stupenda della matematica e la certezza che le previsioni del tempo sono affidabili solo entro un breve lasso di tempo (e solo se non dovete andare a fare una gita e mettono sole).


Nella foto: vedi corso Modelli e sistemi dinamici.

P.

mercoledì 16 aprile 2008

Demonoid is back!!

Quando ho aperto la mail oggi non volevo credere ai miei occhi: il mio tracker preferito, Demonoid, è tornato!!!! Cara la mia adsl, preparati agli straordinari...

P.

martedì 15 aprile 2008

Magra consolazione

Risultati per il Senato, che alla fine è quello che conta:

Sicilia: Veltroni 28.9% - Berlusconi 54.7%
Calabria: Veltroni 36.6% - Berlusconi 44.6%
Puglia: Veltroni 36% - Berlusconi 47.7%
Campania: Veltroni 33.9% - Berlusconi 51.1%
Sardegna: Veltroni 40.4% - Berlusconi 43.7%

Risultato? Una delle prime dichiarazione di Bossi, che non ditemi che non si sapeva avrebbe governato col Berlusca: ora il federalismo fiscale. Chi è (parziale) causa del mal suo...

Cioè, io lo capisco alla fine l'industriale meneghino o veneto che vota il Berlusca... Però uno Siciliano che manda la Lega al governo via Berlusconi, proprio no...

Altra magra consolazione? La fine dei comunisti, ricattatori di ogni governo di sinistra. Bertinotti, a casa! E un'altra? Le vacche magre dei centristi, qualunquisti, populisti, liportiamonoiivaloriveristi...

P.

lunedì 14 aprile 2008

Proiezioni - sulla seconda variabile

Stavo pensando... Spagna? U.K? Cazzo si profila una sconfitta su tutti i fronti, e anche pesante... Non voglio altri 5 anni del nano...

P.

Proiezioni

Bisogna aspettare di vedere la distribuzione dei voti regione per regione, vero? Quindi non mi devo preoccupare di

16:55 Prima proiezione Ipsos per Mediaset

In base alla prima proiezione sul Senato di Ipsos per Mediaset, la coalizione del Pdl-Lega-Mpa si attesta al 47,8% mentre quella Pd-Idv al 37,2%.

vero?

P.

LaRepubblica+F5

Sono già qui. Sono già sul sito de la Repubblica. Ogni tanto refresho, non si sa mai. Dicono che i primi exit-poll usciranno alle 15. Per quello che servono. La vedo grigia ragazzi, vorrei tanto sbagliarmi, ma... Ho già in canna il post pieno di improperi. Non li voglio altri 5 anni del nano...

P.

domenica 13 aprile 2008

Pollini in Bruxelles

Sapete no che sono andato a Bruxelles a sentire Maurizio Pollini suonare il primo libro del Clavicembalo Ben Temperato, no? Beh, lasciatemi spendere un paio di parole sul concerto, dopo aver pubblicato un chilometrico post su tutto quello che c'è stato a margine. Primo preludio, do maggiore, un filo di pedale. Interpretazione classica, liscia, qualche irregolarità ritmica, forse si deve scaldare. Eppure qualche lievissima irregolarità si notava anche nel re maggiore, nel re minore, in altri preludi brevi affrontati a velocità spesso vertiginosa. Interpretazione che ricorda un po' Richter. Do minore, do# maggiore, sib maggiore. Preludi e fughe per mostrare le potenzialità del pianforte e, in questo caso, anche un po' del pianista. Interpretazione, tutto sommato, molto buona, quadrata, elegante, di classe. Non normale. Qualche sbavatura, poche, poco importa. Un Pollini apparentemente molto più a suo agio nelle fughe complesse, 4, 5 voci, in cui conduce il discorso polifonico con una chiarezza, ma soprattutto con un'unitarietà e coerenza esemplari. Un Pollini meno a suo agio nei pezzi brevi, fuga in mi minore (e comunque velocissima e senza alcuna nota sporca!), fuga in re minore, preludi da un minuto. Mi dava l'impressione di non avere un'idea precisa (scusate la bestemmia!), di suonarli e basta (scusate anche quest'altra!). Momento topico della serata, preludio in mib minore/fuga in re# minore, veramente eccezionale. Con un Pollini che alza la mano per far fare silenzio al pubblico che tossisce tra preludio e fuga e il pubblico che gli tributa un meritatissimo applauso alla fine della fuga, unico a parte l'applauso di fine concerto.

P.

Brussels, o Bruxelles, o come cavolo si scrive

Lunedì 18 Febbraio, ore 14.10 circa. Un turistello nella stazione di Reggio Emilia aspetta l'intercity delle 14.19. Non si ricorda, non è sicuro che sia quello il treno giusto. Telefona all'amico, quello che è già sopra a quel treno. Carrozza 4, posto intorno al 70, non si ricorda, ancora una volta, bene. Comunque, se il treno è quello, lo troverà. Telefona. Sì, il treno è quello. Ha uno zainetto, piccolo, con un sacco di fogli con tutte le prenotazioni. E un sacchetto con un cambio, un asciugamano, il necessario per un paio di giorni. Sale. Mentre sta per salire, scende una persona che conosce. Dove vai? In Belgio... Ah... Ciaociao. Carrozza, scompartimento, sono giusti. Il sacchetto scompare nella valigia comune, che cercheranno di far passare come bagaglio a mano. Non appena si siede, due minuti, e già gli prende l'ansia. Dove ho lasciato il mio bagaglio? Ah no, il bagaglio del suo amico è anche il suo bagaglio, è bagaglio comune... Il viaggio scorre tranquillo, sonnecchioso, come tutti i viaggi in treno. Milano. Disturbante, nella sua periferia, nelle sue case popolari, nella gente costretta a viverci, nella gente che ci vive. Si avviano verso Bergamo, è più tranquillo. Arriviano in stazione, altro viaggio tranquillo, cioè, per modo di dire. Il turistello è preoccupatissimo: ci sono ragionevoli motivi per cui possono sospettare che la sera dormiranno sotto un ponte. Bus, arrivano in aeroporto in abbondante anticipo. E quando dico abbondante, intendo abbondante. Se in generale si arriva 2 ore prima del volo, beh, loro sono lì quasi 4 ore prima del volo. Niente. Guardano al check-in, non c'è nessuno di nessuno. Capatina obbligatoria in bagno, cena con panini per il turistello, gelato per l'amico. Ma li lasceranno i panini nel bagaglio a mano? Dici di no? Cavolo, gli tocca mangiarli tutti... Burp... Bisogno di un po' d'acqua per mandarli giù, cavolo, 1euro50... Vanno al check-in, cavolo, 1000 persone in coda... Ma 10 minuti prima non c'era nessuno... Pazienza, fanno la coda, nessun problema, e riescono anche a far passare il trolley come bagaglio a mano. Si siedono, vicino a una porta a vetri, aspettano in mezzo a una mucchia di tifosi dell'Inter (giorno dopo, Liverpool-Inter. Volo Ryanair poco dopo il loro). L'amico è stanco, sonnecchia, è andato a lezione la mattina. E poi non è che ci sia caldissimo, c'è una discreta corrente. Niente, stiamo lì. E' quasi ora dell'imbarco, ci avviamo. Saliamo sull'aereo passando a piedi in pista. Cavolo, che motori, è un Boeing 737. Salgono, il turistello chiede se i posti sono numerati (a posteriori: posti numerati alla Ryanair? Ahahahahah...), solo che la hostess parla solo inglese. Ma sono in Italia... Il turistello inizia ad essere preoccupato sul serio. E' il suo primo volo in aereo, e se cade, e se un uccello finisce in un motore, e se... Il 737 si avvia lento fino in fondo alla pista, inverte direzione. Allacciate le cinture, si parte! Che accelerazione, non ci si accorge neanche che si lascia il suolo, che un bestione di una sessantina di tonnellate (gulp!) voli. Volare, che emozione... Il turistello pensa che ora è così standard, con i tempi di volo che si misurano in migliaia di ore, con tutto automatizzato, tutto standard. Ma non è un miracolo (della tecnica, intendiamoci) fare librare nell'aria 60 tonnellate di roba? Che adrenalina comunque! Bellissime le ville illuminate, coi giardini e le loro piscine, da 100, 200, 300 metri di quota! Bellissime le luci della pianura padana a 1, 2 3 chilometri dal suolo! Nessuna turbolenza, qualche patema per le virate (ma è incredibile virare a 45°!), ed è già ora di atterrare. Il turistello, vicino al finestrino, appena dietro l'ala, guarda la pista per capire quando avviene il contatto. Cavolo, abbiamo toccato il suolo, non si è neanche sentito... Già, peccato che erano ancora a 1 metro di quota... e quando si tocca il suolo veramente si sente, si sentono i freni e tutto trema... Comunque sono in suolo belga, e sani e salvi! Il tempo di rassicurare mamma e pochi altri, ed è già ora di preoccuparsi di arrivare al tetto sotto cui passare la notte. Già, perché i nostri due pazzi scatenati non si sono preoccupati più di tanto di trovare, in anticipo, un modo per andare dall'aeroporto di Charleroi fino all'albergo... Boh, il turistello ha stampato la mappa da google maps (detto per inciso: partendo dal vecchio terminal. Il nuovo, aperto meno di un mese fa, è esattamente dall'altra parte della pista. Quindi, ai 5 km segnalati da gmaps, lo sapete quanto aggiungere, lo sapete quanto è lunga una pista d'aeroporto? Beh...), però appare loro subito un'opzione impraticabile, cioè, non che sembri impraticable, solo che non hanno assolutamente idea di che fare. C'è poca gente in giro, è tardi, nessuno sembra avere una gran voglia di dar loro una mano, e tutto quello che riescono a fare è far cadere un contenitore di depliant cercando qualche improbabile mezzo-di-soccorso-per-turisti-stranieri-e-spaventati-che-vogliono -arrivare-al-loro-non-si-sa-bene-dove-albergo.
Che fare, che non fare, mettono alla prova per la prima volta il francese scolastico del turistello per chiedere a un tassista quanto vuole per portarli fin là. Non appena ne arriva uno (cioè dopo un tot di tempo, visto che era quasi mezzanotte), fa 15-20 euro. Cazzo... Beh se non vogliono dormire in strada, gli tocca. E a posteriori potrebbero dire che ne valse la pena, vista la sberla di strada che il tasssì ha evitato loro di fare a piedi. Lasciato il rimanente ad arrivare ai 15 di mancia, per la seconda volta il turistello prova il suo francese col tipo che evidentemente sta aspettando qualcuno. Bene, pensa: vuol dire che la prenotazione c'è e lui ci aspetta! Beh, circa... Dopo un breve colloquio dice, in un misto di inglese e francese (oh, di necessità...) che ha due prenotazioni a nome del turistello, solo che sono tutte e due annullate, e l'albergo è anche full. Ma porca... Dopo avergli spiegato che aveva annullato la prima, per via di un errore sul numero di persone, ma non la seconda, il turistello è già pronto a chiedergli di farli dormire in sala colazione. Il fato decide però di dar loro una mano sotto forma di camera per bambini e fumatori (??? avrà capito male ???). Comunque, il tempo di una capatina in bagno per festeggiare lo scampato pericolo e per lavarsi i denti, un aulin all'amico del turistello per combattere un mal di testa sospetto, e i nostri due prodi eroi (ma si può dire Prodi ora?). Dicevo, i nostri due Veltroni eroi piombano in un sonno senza sogni (dove l'ho già letta questa frase?) che dura fino alla non tanto prima mattina del giorno dopo. Preparatisi alla veloce, si fiondano alla fermata del bus per andare in stazione e poi alla mèta del loro viaggio, Bruxelles. Bellissimi i treni belgi, moderni, puliti, costosi. Splendido il panorama, con le case così caratteristiche, le torri di un'industria energetica (tipo centrale nucleare di mr. Burns) appena un paio di km fuori da Charleroi, i campi coltivati, il controllore coi baffoni che più tipico e originale non si può, merci e voici. Arrivano, finalmente, nella capitale. Che stazione dei treni schifosa che ha la capitale, però. Tanto che la pensano una sosta intermedia e rischiano di non scendere. Sotterranea, buia, cupa, peggio delle fermate della metro a Roma. Escono, l'aria è gelida. Ci mettono un po' a capire dove si trovano, nella cartina stampata da Gmaps. Salgono una scalinata, finalmente capiscono, sono di fianco al Parco. Così finalmente possono andare a ritirare i biglietti per il concerto, la cosa più importante. E così il nostro turistello può ancora dare sfoggio del suo francese con la tipa che lavora in biglietteria, una fata. Che non vuole neanche vedere il documento d'identità, sulla fiducia, dice. Che carina. Finalmente hanno i biglietti in mano. L'amico del turistello però inizia a mostrare un certo disagio, vuole arrivare alla svelta in albergo. Nonostante i doppi nomi delle vie, che costano un certo sforzo intellettuale nella doppia traduzione (o meglio, nell'adattamento dei suoni dal francese all'olandese), ce la fanno in breve tempo, e questo prima di mezzogiorno. Si svaccano sul letto e per una buona oretta di lì non si muovono, nonostante le donne delle pulizie che fanno le pulizie, chiedendo scusa, mentre la camera è occupata. L'amico del turistello però non sta tanto bene, si sente la febbre e ha mal di gola. Il turistello, nonostante la farmacia che si è portato dietro, non ha nessun antipiretico. Solo le caramelle per il mal di gola. Vanno nonostante questo a mangiare nel più grande centro commerciale di Bruxelles, a un minuto dall'albergo, scegliendo tra i mille ristoranti quello che presenta nel nome una curiosa assonanza con una certa persona. E nonostante ciò, l'assonanza è solo nel nome e non nel carattere, in quanto è un posto abbastanza grezzo in cui ti piazzano la roba dentro al panino con le mani. Poca spesa, però, alla fine. Fanno un giretto nel centro commerciale. Carino, diverso da quelli italiani, sembra che non ci sia troppa gente a fare solo una vasca (capite, o reggiani, a cosa mi riferisco?), a parte qualche gang che sembra uscita dal Bronx o simila. L'amico non sta tanto bene, cerchiamo una farmacia. Si piazza a letto con un'aspirina. Il turistello ne approfitta per fare un giretto nei dintorni, comprare un biglietto d'auguri, ritornare nel centro commerciale in cui acquista, non necessariamente nell'ordine: cartoline per famiglia-nonna-dipartimento-amicivari-ecc, francobolli per suddetti oggetti, un po' di spesa tra cui una scatola di cioccolatini burrosi da fare schifo da portare a casa. Poi si fa risucchiare, purtroppo, dal negozione della fnac (la Feltrinelli francofona) e perde ivi un'oretta buona e un tot di soldi in ciddi a prezzo stracciato introvabili in Italia e su Amazon. Torna dall'amico, che sta un po' meglio. Iniziano a prepararsi per l'evento principe, il motivo per cui sono lì, quello da cui tutto è nato. Strano, al turistello ora sembra un evento accessorio, in secondo piano rispetto al volo in aereo, all'essere in un paese straniero quasi da solo, a cavarsela con la comunicazione (grazie al cielo, essendo italiano, ha il dono di esprimersi decentemente anche a gesti!), alla voglia di tornare a casa, di rivedere facce conosciute da una vite, altre da meno, ma non per questo meno importanti, luoghi cari, familiari, sentire inflessioni rassicuranti, smettere di prepararsi ogni volta quello che si deve dire, di cercare modi per non essere preso per turista, cercare di essere più naturale possibile. Doccia, si apprestano ad uscire. Cena? Eventualmente dopo. Arrivano abbastanza presto, tanto presto da avere una visione. L'amico di più, lui lo vede anche in faccia, dice che è lui. Lo riconosce anche dalla camminata. Il turistello, meno sveglio nonostante tutto, ne intravede solo la sagoma e la nuca. Ma anche a lui sembra lui. Era in coda al gruppo appena sceso dall'autobus. Possibile che il pianista, il centro assoluto dell'attenzione per quell'evento, l'artista pagato probabilmente più di 50k euro per quel paio di ore seduto davanti quegli 88 tasti bianchi e neri, arrivi in autobus? Mistero che probabilmente rimarrà. Entrano, comprano il libretto (bruttissimo, poco esauriente, pieno di pubblicità, ma se no come si fa a ricordarsi di esserci stati? E dove ci si fa fare un eventuale autografo?), scaricano i cappotti (gratis!! Capito, iteatri??), si piazzano a sedere. Bello l'auditorium, i posti sono più vicino di quanto non pensassero. La tensione è palpabile. Entra Pollini. Sotto braccio un libro consunto, son cahier d'étude, come avrebbe detto uno spettatore francese alla fine del concerto. Già, le pagine ingiallite, i fogli ormai tutti staccati, la rilegatura inesistente. Piuttosto suggestivo, non c'è che dire. Chissà quante ore ci avrà passato sopra, nella sua adolescenza. E non l'ha quasi mai suonato in pubblico, a differenza di moltissimi altri pezzi. Il concerto inizia, col celeberrimo Preludio in Do maggiore. E termina con la bellissima e monumentale, seppur molto meno nota, Fuga in Si minore. Per l'interpretazione, vedere il post apposito. Escono dalla sala soddisfatti, forse hanno assistito a un'interpretazione come tante, forse no. Perché Pollini è uno dei Titani del pianismo del novecento. Perché il WTK non l'ha suonato così spesso. Perché ha una visione della musica che ben si sposa con una certa interpretazione di Bach (non l'unica possibile, intendiamoci!), tanto che l'interpretazione è piaciuta anche al nostro turistello che, nonostante rispetti, ammiri, comprenda il pianista milanese, non ne è esteticamente molto attratto (a parte pochi, folgoranti, esempi: Polacca fantasia, op.109, sonata di Schumann per fare qualche esempio). Tornano all'albergo sazi, più che di cibo (niente cena!!), di musica. Vanno a dormire soddisfatti. Il mattino dopo si alzano piuttosto presto, il nostro turistello scende a chiedere informazioni in portineria per arrivare all'aeroporto, e nel frattempo, meglio tardi che mai, si fa dare una cartina della città, proprio mentre è in procinto di lasciarla. La colazione è sufficiente, la mattinata è lunga per fare una visita a tutti i monumenti che non si sono ancora visti. Ad esempio il decimo piano di un parcheggio per auto. E a che fare? Beh per vedere gratis il panorama della città, molecolone di Ferro, che è troppo lontano per visitarlo, compreso. Oppure la piazza principale, veramente bellissima, patrimonio dell'umanità Unesco. E passare per il quartiere gai, percorso obbligato verso la stazione di partenza degli autobus per Charleroi. E cercare un posto per pranzare, ivi. Questo no. Questo no, troppo caro. Questo no, troppi uomini. Questo no, ha un nome ambiguo. Questo? Boh, proviamo... Bella città tutto sommato Bruxelles. Strade e marciapiedi larghi, poco traffico, molto pulita, un sacco di piante piantate negli ultimi anni. Come il quasi-boschetto piantato davanti la cattedrale. Bellissima idea, IMHO. A discapito delle foto turistiche, un'idea di eco-compatibilità, di bosco-in-città che si integra con gli edifici storici davvero geniale. Arriviamo a Charleroi, check-in, aereo. Voliamo al tramonto, bellissimo. Un mare di nuvole, e dietro il sole rosso. E una considerazione, chissà perché le nuvole stanno tutte alla stessa altezza, questione di 10-20 metri penso. E una nuvola solitaria che svetta un po' più in alto delle altre, a smentire (o confermare?) questa ipotesi. Bergamo, Milano, Reggio, finalmente a casa. Finalmente tornato alle cose che amo. Ma non stavo tornando da una cosa che amo? Beh, e dov'è la contraddizione?

P.