giovedì 31 gennaio 2008

Ancora, e ancora, e ancora...

Well I've been here before
Sat on the floor in a grey, grey room
Where I stay in all day
I don't eat, but I play with this grey grey food

Desole, if someone is prayin' then I might break out,
Desole, even if I scream I can't scream that loud

I'm all alone again
Crawling back home again
Stuck by the phone again

Well I've been here before
Sat on a floor in a grey, grey mood
Where I stay up all night
And all that I write is a grey, grey tune

So pray for me child, just for a while
That I might break out yeah
Pray for me child
Even a smile would do for now

'Cause I'm all alone again
Crawling back home again
Stuck by the phone again

Have I still got you to be my open door?
Have I still got you to be my sandy shore?
Have I still got you to cross my bridge in this storm?
Have I still got you to keep me warm?

If I squeeze my grape and I drink my wine
Coz if I squeeze my grape and I drink my wine
Oh coz nothing is lost, it's just frozen in frost,
And it's opening time, there's no-one in line

But I've still got me to be your open door,
I've still got me to be your sandy shore
I've still got me to cross your bridge in this storm
And I've still got me to keep you warm

Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah
Warmer than warm, yeah

P.

Rientro nei ranghi

Ok, il periodo di fuoco sembra essere passato. Ieri vi dico solo questo: dalle 7.30 di mattina alle 2.30 di notte, sono stato a casa solo 20 minuti. Tra esame, laurea, lezioni non pagate e festini vari. Carina la festa di ieri sera. Cioè, da un certo punto in poi. Più o meno da quando SuperMario ha fatto il secondo gol, e Juve a casa. Prima, solo un mucchio inumano di gente intorno al biliardino e, dall'altra parte un gruppo di chiacchiericcio. Poi, sempre qualcuno intorno al biliardino, ma meno, e un sacco di gente a fare giochi da tavolo. Poi il bellissimo (ma nefasto) 4vs4 a biliardino, poi a casa. E prima, un servizio fotografico (di cui non vi farò partecipi), una quindicina di bicchieri d'acqua bevuti, un'eclissi doverosa, un posto al sole con annesse e connesse chiacchiere e illazioni, ma chi se ne importa, no?, due stelle che a guardarle si sta male, qualche gesto con le mani di troppo e qualcuno che se ne accorge, un mi fa piacere (o simile) che mi sorprende e fa piacere anche a me, un penso capirà, già, capirà, un c'è qualcuno che gioca a questo gioco avvantaggiato perché legge il mio blog, e un pensiero triste. Ogni momento della nostra vita è unico e non si ripeterà mai più. Come fare coi momenti che valgono la pena di essere ricordati? Costringersi a ricordarli il meglio possibile? Registrarli da qualche parte? Un altro blog ancora? Come fare con questi momenti unici? Sperare che si ripetano, perché la vita è fatta di momenti? Ma sono momenti che fuggono...

P.

lunedì 28 gennaio 2008

Solissimo

Stasera. Nessunissimo neanche in chat. Sapete che lo scorso era il post 333? Quando ne avrò scritti altrettanti meno uno, dovrò inventarmi qualcosa di divertente... Poche visite ultimamente, sarà che scrivo poco... E' che ho esami a ripetizione, e poi, ultimamente, ho una spossatezza adosso incredibile... Sono sempre stanco e non ho voglia di fare niente (strano!). Domani lezione di piano, speriamo vada bene. Se no va a finire che ci mollo davvero. Come voglio mollare con la pallavolo, faccio troppo schifo. E potrei mollarci a questo punto anche con la matematica, tanto... Ma prima, meglio dare mercoledì l'esame di Algebra. Già che l'ho studiata...

P.

domenica 27 gennaio 2008

Circa 2milioni700mila

Sono piuttosto stanco, non so perché. Ho anche studiato poco oggi. Stasera a letto veramente presto, poi domani in biblio a fare algebra e varietà proiettive. 2700000 cosa? Eheheh vi lascio indovinare. Eheheh. Diciamo solo che ha a che fare con questa:


Metafora? Forse. Cheppalle studiare. Ormai è una vita che non vado più in montagna. Ed è un po' che non vado neanche al FO. Solo biblio, e palestra. Venerdì abbiamo perso piuttosto male, e ho giocato peggio, tanto che alla fine del secondo set, mi hanno tirato giù. Ho scoperto il podcast. Ho messo a scaricare un sacco di robba gratis. Poi vi aggiorno se c'è qualcosa d'interessante. Ciau, buona serata a tutti.

P.

venerdì 25 gennaio 2008

Ho capito, finalmente!

Com'è che ciò è divenuto di pubblico dominio. E' che ho quozientato per l'ideale dei nilpotenti. Quindi ciaociao divisori dello zero! Sì, in effetti sono un po' cretino, però alla fine ci sono arrivato. Neh. Soooo easy... I know you'll be a star in somebody else's sky... Uooo, uooo...

P.

Smettere

Forse dovrei smettere di suonare. Non ne vale la pena. Se poi devo fare lezioni come quella di oggi, tanto vale che me ne stia a letto. Ne varrà la pena di buttare via un anno così? E se poi non ci cavo un ragno dal buco? Se poi non serve a niente, se non ho il mio pezzo di carta? Sarà un anno buttato a tutti gli effetti nel cesso. Ho voglia di mollare ora, e fare quello che non mi piace, ma mi riesce bene, matematica. Non ne vale la pena di passare un anno sul piano, tanto non sono capace di sistemare un pezzo che sia uno. C'è sempre qualcosa che non va. Sempre. Strano che sono giù. Strano. Che mi butto giù perché qualcosa non mi riesce.

P.

giovedì 24 gennaio 2008

Parlamento > stadio

Senatore sputa in aula: due giornate di squalifica a Samuel.

P.

Accordato

Oggi è venuto l'accordatore a sistemare due o tre cosine nel piano, che ora è sempre più figo. Certo, non è uno Steinway, ma neanche io sono Pollini o Zimerman. Tanto, per quanto riguarda i confronti, mi rifaccio ampiamente in altro ambito (non lì, porcello che stai leggendo...). Intanto, a grande richiesta, una barzelletta che spopola tra i miei fanz:

Siamo all'epoca della guerra di Troia. Il famoso condottiero Perseo, dopo una cruenta battaglia, è andato disperso. Il suo fedele servitore comincia a cercarlo fra i morti e i feriti nel campo ove è avvenuto il sanguinoso scontro. Ad un certo punto, fra un cadavere e l'altro, nota un braccio che si muove appena! Allora corre, solleva per i capelli il poveraccio, ma non riuscendo a riconoscerlo dal volto ferito gli fa:
- Sei Perseo?
E l'altro con un filo di voce:
- Trentaseo...

E altre perle di saggezza aforistico/freddurale:

Il fagiano distratto può calpestare una merla?

Le galline terrorizzate fanno le uova alla choc?

Se i gatti quando camminano vanno gattoni gattoni, i coyoti come camminano?

Le credenze degli antichi erano di legno?

Il poliziotto che si dà delle arie diventa un agente atmosferico?

Quando una donna aspetta un bambino, se è in ritardo se ne può andare via?

Se va via la corrente i bambini possono venire lo stesso alla luce?

Con uno stipendio da fame si possono nutrire dei dubbi?

Se offendi un partigiano reggiano, ti trovi una grana?

Menzione d'onore per l'ultima, direi. Stasera allenamento, domani partita. Che palle. Sono tutto rotto, non ho tanta voglia di andare a allenamento se poi mi fa male un po' tutto per due giorni, dopo. Ah: questo sito, una volta caricata una vostra foto, vi dice a chi somigliate. Io somiglio, tra gli altri, a Tom Clancy per il 64%, a Ernest Rutheford (beh...) al 62%, a Shahrukh Kahn al 60%, a Coolio al 56% e a Yasmine Bleeth al 54%. Con un'altra foto, invece, 67% Tre Cool (e chi è?), David Hasseloff (Ahhhhhahahhahahahhaha Radome aiutami tu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) al 66%, Selma Blair 64%, Justin Timberlake al 60%, Nicolas Cage al 57%. Un'altra ancora, forse quella che sono venuto meglio: Paz Vega 67%, Alyson Hannigah 63%, Sophie Marceau 57%, Selma Hayek 56%, Audrey Tatou 48%, Alyssa Milano 43%. E giuro che sono veri i risultati. Che sia un modo per dirmi che sono una bella topa, e che dovrei iniziare a provarci con me stesso? L'ultima, scattata per l'occasione: John Holmes 96%, Joey Silvera 94%, Ron Jeremy 87%, Rocco Siffredi 82%... Mmmmh che maliziosi che siete... No, scherzo! Figurarsi se somiglio a quei bruttoni. See ya...

P.

martedì 22 gennaio 2008

A little bit of relax, now

Ma non troppo, che la settimana prossima ho algebra. Comunque -4 al traguardo. Stasera a festeggiare, moderatamente però. Che brutta parola moderatamente, mi ricorda i moderati, e Mastella. Basta parlare di politica qui. Non mi piace. Poi dico stupidate che rimangono per i posteri. Quindi di politica si discute solo di persona, meglio. Qualcuno sa quando finisce il carnevale a Venezia? Il 5 forse? E il 6 ci sarà uno schifo immondo? E comunque leggetevi Guerra e Pace. Chèbbello. Ciauciau.

P.

lunedì 21 gennaio 2008

Mamma mia che schifo

C'è il vertice di governo a Palazzo Chigi, governo che lui figlio di buona donna ha fatto cadere con un ricatto vergognoso, e lui dov'è? A registrare Porta a porta. Da quell'altra merda di Vespa. E rilascia dichiarazioni del tipo
  • "E' strano che io, da tutti sempre descritto come attaccato alla poltrona, sia l'unico a dimettersi. Ci vuole dignità e io non ne vedo molta in giro."
  • "Il Papa non ha potuto tenere la sua lezione a La Sapienza; mia moglie è stata arrestata da un magistrato che si è dichiarato incompetente; la Campania è attanagliata dall'emergenza rifiuti: di fronte a tutto questo serve un atto di purificazione"
  • "La Repubblica non c'è più e non si riforma con la legge elettorale voluta da Veltroni" (certo, idiota, non lo capisce nessuno che con la nuova legge elettorale tu non varrai più di zero, e ricatti del genere col cazzo che li potrai fare. Peccato che senza governo la legge elettorale...)
  • "Non ho ricevuto un minimo di solidarietà dagli esponenti del Pd e, come anche Bruno Vespa ha rilevato, non c'è stato un solo esponente del Pd disposto a intervenire a 'Porta a Porta' per sostenermi"(cazzo e ci credo, sono tutti a Palazzo Chigi a cercare di porre rimedio alla puttanata che hai fatto...)
  • Antonio Di Pietro "è un grande decantatore di una morale che non gli appartiene. Vada a vedere quelli che lo eleggono in Campania" (una merda corrotta come te non deve neanche sognarsi di dire cose del genere su Di Pietro. Mi ricordi Cuffaro che insultava Falcone.)
Non ho parole. Anzi sì. La faccia come il culo. Nient'altro da dire.

P.

Paese della Stramerda

Sono troppo incazzato per formulare un qualsiasi pensiero sensato. Poi è tutt'oggi che studio logica, non vorrei che mi partisse qualche insulto non standard. Mi limito a uno standard Mastella, vattene mo' a fanculo. Ladro & corrotto. Pagliaccio & buffone. Comunque la morale è sempre quella, che sia destra o sinistra. E' quella dal minuto 6:05 del seguente video.



P.

domenica 20 gennaio 2008

Uomini e donne al bancomat

Lo so, è vecchissima, ma quando oggi l'ho letta mi ha fatto morire dal ridere.

Ecco passo per passo il comportamento degli uomini al bancomat!
  1. Avvicinarsi con l'autovettura al bancomat.
  2. Abbassare il finestrino.
  3. Inserire la carta nel bancomat e digitare il PIN.
  4. Digitare l'importo desiderato.
  5. Ritirare la carta, il contante e la ricevuta.
  6. Richiudere il finestrino.
  7. Ripartire.
Ecco passo per passo il comportamento delle donne al bancomat!
  1. Avvicinarsi con l'autovettura al bancomat.
  2. Fare retromarcia fino ad allineare il finestrino al bancomat.
  3. Riavviare il motore che nel frattempo si è spento.
  4. Abbassare il finestrino.
  5. Trovare la borsetta e svuotare tutto il contenuto sul sedile passeggeri per trovare la carta.
  6. Localizzare la trousse e controllare il trucco sullo specchietto retrovisore.
  7. Provare ad inserire la carta nel bancomat.
  8. Aprire lo sportello per facilitare l'accesso al bancomat a causa dell'eccessiva distanza dell'automobile.
  9. Inserire la carta.
  10. Reinserire la carta nel verso giusto.
  11. Risvuotare la borsetta per cercare l'agenda con il PIN scritto sul retro della pagina di copertina.
  12. Digitare il PIN.
  13. Premere Cancel e digitare il PIN corretto.
  14. Digitare l'importo desiderato.
  15. Ricontrollare il trucco nello specchietto retrovisore.
  16. Ritirare il contante e la ricevuta.
  17. Svuotare ancora la borsetta per trovare il portafogli e riporci il contante.
  18. Riporre la ricevuta insieme al blocchetto degli assegni.
  19. Ricontrollare il trucco ancora una volta.
  20. Ripartire e percorrere 2 metri.
  21. Fare retromarcia fino al bancomat.
  22. Ritirare la carta.
  23. Risvuotare la borsetta, trovare il portafogli e collocare la carta nell'apposito comparto.
  24. Ricontrollare il trucco.
  25. Riavviare il motore che nel frattempo si e spento.
  26. Guidare per 5 o 6 chilometri.
  27. Togliere il freno a mano.
Buahahahaha... Un saluto a tutte le donne del blog!

P.

Considerazione inattuale (cit.^2)

Mi prendo giusto 10 minuti di pausa, per scrivere una cosa. Non mi ero reso conto di quanto fosse importante questo blog nella mia vita, ad ora. E non per le stupidate che ci scrivo. E' che ormai è un compagno, un diario (d'altra parte non era nato per essere ciò?), un luogo dove scrivere e esprimere quello che penso, e farlo in maniera scritta mi viene molto meglio che non in maniera orale. Già, sono molto più bravo a scrivere che a parlare. E' che a scrivere non devi affrontare gli occhi di quello con cui interloquisci, e sapete quanto sia difficile sostenere uno sguardo. Ho provato a allenarmi, a sostenere il mio sguardo usando lo specchio. Ma perdevo sempre. Invece qui è un po' più semplice, magari era ancora più semplice quando meno persone leggevano, meno persone sapevano. Però dopo un po' è normale, e io non ho niente di cui mi debba vergognare, quindi continuo a scrivere quello che ho sempre scritto, fin dall'inizio, anche se so che molta gente passa di qui e legge. Molta più di quanto penso, mi sa. Ma è solo un'impressione, questa. Comunque, davvero, un grazie sentito, caro blog...

Ah, domanda: come è che ho una visita dall'Unipisa? E soprattutto, come fa ad essere alle due di sabato notte?

P.

venerdì 18 gennaio 2008

Troppo da fare

Scusate, troppo da fare in questo periodo per mettersi qui e scrivere un post sintetico e sensato. E probabilmente troppo da dire su quello che sta succedendo in questo bel paese di merda, tanto che non so neanche cosa pensare. Troppo poco tempo per pensare ed approfondire. Troppo da fare: dare lezioni di qualsiasi cosa, tirare su qualunque cosa (NO, QUELLA NO...), suonare qualsiasi cosa, risolvere qualsiasi sistema omogeneo, mangiare qualsiasi pizza. Quindi mi sa fino martedì, a meno di accadimenti epocali, pochi post. Ma mi (e vi) dico: così, vuoi che ci roviniamo... E il cielo, e le sue stelle, e la luna, e Giove, e poi Venere, rispondono: chi se ne importa...

P.

mercoledì 16 gennaio 2008

Un motivo (c'era)

Forse. Un po' meglio, grazie. Un po' di tempo aiuta a relativizzare. E intanto sono qui ad aspettare il webcast dei Radiohead che temo arriverà tardissimo. Anzi, mi sa che non arriverà proprio. Qualcuno mi da una mano? Devo risolvere il sistema lineare omogeneo di matrice (riga dopo riga): (1, 1, 1, 1), (-i, i, -1, 1), (e^(-iA), e^(iA), e^(-A), e^A), (e^(-iA), e^(iA), -e^(-A), -e^A). i è la nostra solita unità immaginaria. Any idea, a parte fare e^1000 conti di cui sicuramente il primo sbagliato?

P.

Senza motivo

Sono incazzato come una iena, e contemporaneamente deluso da schifo. E il problema, ovviamente, è non ce n'è alcun motivo. E' tutto perché sono uno stronzo paranoico, schizzato, con problemi seri in testa, chi più ne ha più ne metta. Porca vacca ma non posso prendere le cose come sono, e basta, e non leggerci dietro milioni di significati reconditi?? Che palle, che palle, vivere così...

Piccola nota a margine: ricordarsi di farsi la barba quando c'è qualcuno che gira con una macchina fotografica. Così si evita di far girare foto in cui si assomiglia da bestia al proprio relatore...

P.

martedì 15 gennaio 2008

Tenco

Ma perché fa sempre così male, in qualsiasi situazione, in qualunque mood, sempre e comunque? Fa malissimo...

P.

Hahn e basta

Ieri sera, come preannunciato, sono andato a sentire Hilary Hahn, enfant-prodige (ma non più tanto, ha 27 anni ora) del violino. Ebella ragazza, ve l'assicuro. Niente, avevo il biglietto da un po', la data non potevo scordarmela per ovvie ragioni, parto poco dopo essere tornato dall'università, arrivo a teatro a Modena (ma quant'è che l'han chiamato "Teatro comunale Luciano Pavarotti"?), mi piazzo nel mio posto 15/s della seconda fila, e costato di essere non poi neanche troppo lontano dal posto riservato al solista. A destra mi ritrovo seduto un sosia di Mikail Pletnev, a sinistra un indiano che odora di kebab. Davanti un ragazzotto elegante, in giacca, anche lui lì per sbavare sotto la violinista americana, tanto che vedendo un posto libero poco più a destra (cioè proprio sotto il posto del solista, dove non si sente un cavolo di niente, però col cavolo che non si vede niente...) tenta inutilmente di occuparlo. Entra l'orchestra, pochi applausi, noto subito l'ultimo dei primi violini e la sua pancia sconfinata, più grossa dei timpani che vedo in lontananza. Poche note di Stravinskij mi convincono che è poco felice l'acustica del posto, i flauti e tutti i fiati arrivano dopo aver incontrato tutti i corpi di primi e secondi violini, che d'altra parte sento tanto bene da poter distinguere strumentista da strumentista. Vabbé, pazienza. Bellino il pezzo, ma ovviamente aspetto che entri il solista del secondo brano, il concerto per violino di Glazunov (a me sconosciuto, ma a posteriori pezzo molto gradevole). Entra la Hahn. Vestito bruttino, crema con inserti verde scuro, strascico lungo (porco cane, e io che puntavo...). E' una ragazza minuta, di carnagione molto chiara (chissà quante ore passate in casa a studiare musica), braccia e polsi sottili, sorride. Un cenno d'intesa col direttore, e inizia il concerto. Il suono che cava fuori dallo strumento, credetemi, è straordinario. Mi trovo sempre in difficolta nel giudicare ciò che esula il mio strumento, in particolare l'altro grande strumento polo centrale della musica solitsta, il violino. Poi non conoscevo minimamente il pezzo, quindi non sono in grado di formulare un giudizio sensato. Ma dire che il suono rimane bellissimo, come negli splendidi passaggi lenti, anche nei passaggi più tremendamente virtuosistici, credo di esserne autorizzato senza avere la colpa di dire una stupidata. Il mio prof diceva una volta che Oistrakh, il più grande di tutti, aveva un suono incredibile, tanto che sembrava soffiare sulle corde del violino, e non strofinarci sopra del crine. Ecco, più o meno l'impressione era quella. Non si sentiva proprio mai lo sfregamento dell'archetto sulle corde, né nei passaggi veloci, né in quelli in pianissimo, né in quelli in fortissimo. E il suono che ne conseguiva, beh, l'ho già detto, incredibile. Una cosa che mi ha molto impressionato, oltre questa, è stata la completa concentrazione della violinista. Non credo di aver mai visto un musicista così immerso nella musica. Ha suonato tutte le parti soliste a occhi chiusi. E nelle rare sezioni orchestrali, il suo sguardo era vuoto, gelido. Non fissava nessuno nel pubblico (neanche me, sob...), dava qualche occhiata meccanica alle diverse sezioni dell'orchestra, muoveva leggermente la testa a ritmo di musica. E poi subito si gettava nuovamente sul suo strumento, su quella che non è esagerato chiamare appendice della sua anima, e parte del suo corpo. E questo fino alla nota finale, per poi sciogliere il suo volto da bambina (dimostra 16 anni, non 27) in un sorriso verso il pubblico che le riserva una strameritata ovazione e un gran numero di "brava". E poco importa la stecca nel bis bachiano, la sarabanda della partita in Re minore (devo dire che sognavo la ciaccona, ma speravo proprio in un pezzo da quella partita), affrontato con leggerezza e pulizia, in quella che mi sembra essere diventata la cifra interpretativa (almeno da parte delle giovani violiniste donne) del Bach per violino solo: piano, leggermente, suono cristallino, purissimo e, neanche a dirlo, bellissimo (vedi il video linkato: un'interpretazione simile, ma ancora più delicata la Hahn. Io ho sentito anche lei, la Fischer, nello stesso teatro!). Nella seconda parte del concerto il pezzo più palloso della storia, la quarta sinfonia di Shostakovich, con un primo tempo da mezz'ora e gli altri due da 40 minuti, insieme. Mamma mia che palle. E che prova di resistenza delle mie orecchie, dato che per una sinfonia del genere l'organico rasenta il centinaio di orchestrali! Bon, esco, mi dirigo verso i camerini per un meritato autografo, ma la maschera stronza non mi fa passare. Non ho voglia di starla ad aspettare fuori, così me ne torno a casa. Bella serata di musica, e poi ho visto dal vivo chi volevo vedere dal vivo da un paio di anni.

Nota: scusate la foto orrenda e mossa, ma ieri sera era acconciata proprio così, e quello era più o meno il sorriso che sfoggiava al pubblico. Nice, nice...

P.

lunedì 14 gennaio 2008

Grazie a tutti


Ciao. E comunque ricordate: vola solo chi osa farlo. Grazie ancora.

P.

domenica 13 gennaio 2008

The blood and the screaming

Sono in vena di citazioni ultimamente.



Please could you stop the noise, I'm trying to get some rest
From all the unborn chicken voices in my head
What's that...? (I may be paranoid, but not an android)
What's that...? (I may be paranoid, but not an android)

When I am king, you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that...? (I may be paranoid, but no android)
What's that...? (I may be paranoid, but no android)

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking and squealing gucci little piggy
You don't remember
You don't remember
Why don't you remember my name?
Off with his head, man
Off with his head, man
Why don't you remember my name?
I guess he does....

Rain down, rain down
Come on rain down on me
From a great height
From a great height... height...
Rain down, rain down
Come on rain down on me
From a great height
From a great height... height...
Rain down, rain down
Come on rain down on me

That's it sir (Rain down)
You're leaving
The crackle of pig skin (Rain down)
The dust and the screaming (Come on rain down on me)
The yuppies networking
The panic, the vomit (from a great height)
The panic, the vomit (from a great height)

He had only six thoughts. The pain in his belly ; a piece of bread ; the blood and the screaming; O'Brien; Julia; the razor blade. (1984, G. Orwell)

Cavolo. Troppe persone ultimamente dicono che sono paranoico. Sarà sintomo di qualcosa? Ad esempio, del fatto che sono paranoico? Secondo voi, io sono paranoico? Ah, che sono paranoico me l'ha detto la stessa persona che ha detto che sto bene coi capelli corti. Non quella che dicevo prima, la seconda. Ah, come sono inutili le parole. L'ho già detto. Se ne farebbe senza problema senza. E magari sarebbe anche meglio. Esprimersi coi gesti e coi comportamenti. Più diretto, più vero, meno superfluo. Ah. Forse sono davvero paranoico. Per lo meno strano, lo sono. Però I care, almeno. Ed è sempre qualcosa in un mondo che se ne frega. Amen.

P.

Vola solo chi osa farlo

[...] iniziarono a salire una scala a chiocciola che sembrava interminabile.
"Ho paura" stridette Fortunata.
"Ma vuoi volare, vero?" miagolò Zorba.
Dal campanile di San Michele si vedeva tutta la città. La pioggia avvolgeva la torre della televisione, e al porto le gru sembravano animali in riposo.
"Guarda, si vede il bazar di Harry. I nostri amici sono laggiù" miagolò Zorba.
"Ho paura! Mamma!" stridette Fortunata.
Zorba saltò sulla balaustra che girava attorno al campanile. In basso le auto sembravano insetti dagli occhi brillanti. L'umano prese la gabbiana tra le mani.
"No! Ho paura! Zorba! Zorba!" stridette Fortunata beccando le mani dell'umano.
"Aspetta. Posala sulla balaustra" miagolò Zorba.
"Non avevo intenzione di buttarla giù" disse l'umano.
"Ora volerai. Fortunata. Respira. Senti la pioggia. E' acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali" miagolò Zorba.
La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L'umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi.
"La pioggia. L'acqua. Mi piace!" stridette.
"Ora volerai" miagolò Zorba.
"Ti voglio bene. Sei un gatto molto buono" stridette Fortunata avvicinandosi al bordo della balaustra.
"Ora volerai. Il cielo sarà tutto tuo" miagolò Zorba.
"Non ti dimenticherò mai. E neppure gli altri gatti" stridette lei già con metà delle zampe fuori dalla balaustra, perché come dicevano i versi di Atxaga, il suo piccolo cuore era lo stesso degli equilibristi.
"Vola!" miagolò Zorba allungando una zampa e toccandola appena.
Fortunata scomparve alla vista, e l'umano e il gatto temettero il peggio. Era caduta giù come un sasso. Col fiato sospeso si affacciarono alla balaustra, e allora la videro che batteva le ali sorvolando il parcheggio, e poi seguirono il suo volo in alto, molto più in alto della banderuola dorata che corona la singolare bellezza di San Michele.
Fortunata volava solitaria nella notte amburghese. Si allontanava battendo le ali con energia fino a sorvolare le gru del porto, gli alberi delle barche, e subito dopo tornava indietro planando, girando più volte attorno al campanile della chiesa.
"Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio.
L'umano accarezzo il dorso del gatto.
"Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse, sospirando.
"Sì, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah sì? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù" lo salutò l'umano.
Zorba rimase a contemplarla finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto.

Grazie, davvero.

P.

sabato 12 gennaio 2008

Attesa

Pensavo al significato che c'è nell'attesa di qualcosa. Cioè, quando si aspetta qualcosa, bello o brutto, paradossalmente è l'attesa che acquista significato. Quello che succede è un evento, un attimo. Una volta che è accaduto, è passato; non ce ne rimane che uno, sbiadito o meno, ricordo. E spesso la fregatura è che più aspettiamo una cosa, più ne siamo delusi una volta accaduta. Perché l'aspettativa supera la realtà. E l'aspettativa ci stritola, e affoghiamo nel desiderio. Quando aspettiamo qualcosa, siamo proiettati nel futuro. E il futuro lo vediamo, ce lo aspettiamo sempre migliore del passato (come potrebbe essere altrimenti?), verso cui siamo rivolti una volta accaduto quello che aspettavamo.

La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.

[...]

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Che grande saggio, il Leo nostrano. Scusa, Bradipo, ma mi tocca mettercelo. E sorvoliamo un attimo, come sorvola Leopardi, sulla tristezza e noia che arriveranno. Godiamoci l'attesa.

P.

venerdì 11 gennaio 2008

Il cane è il migliore amico del gatto

Oh. Vado a ghisare, per continuare la successione di neologismi. Qualcuno mi sa dire un giro bello da fare a Venezia? Un in bocca al lupo grande come una casa al bambino del mio prof che compirà 10 anni il 13 di Gennaio e che si è rotto una gamba sciando. E comunque, gastroscopia. Ah, ho un'idea per un film drammatico per la rassegna filmatematici che c'è la locandina in dipartimento. Si intitolerà "Storia d'amore in un dipartimento di m." (e solo perché sono pudìco), sottotitolato "i numeri che non ti ho detto". Ho anche un'idea sulla sceneggiatura, e sugli attori protagonisti. L'unico dubbio, l'attore principale. Pensavo il Bradipo...

P.

Oh, cavolo...

Sono il secondo risultato quando googlate "16enni arrapate". Credo che questo blog stia prendendo una piega non prevista...

P.

giovedì 10 gennaio 2008

Rapido contentino

Visto che mi sento in colpa che 15 visitatori sono passati di qui inutilmente, perché non ho aggiornato (ma ho le mie giustificazioni: sono in ritardo come un treno regionale, a studiare logica!), qualcosina lo lascio stasera, così faccio contenti tutti. Inoltre, visto che è stata una giornataccia (almeno, dalle 10.30 in poi), faccio doppiamente contenti tutti con un post di lamentele. Mi fa male la gola. Non ho idea dove e quando l'ho preso, forse ieri sera dopo la partita coi capelli bagnati (a proposito: ieri mi sono perso nella bassa parmense per andare a Guastalla. Un' esperienza da incubo...). Ho fatto schifo a allenament0 probabilmente perché ho mangiato troppo prima. E poi non sono neanche in forma, in questo periodo. Dormo pochissimo in questo periodo. Infatti tra poco vado a letto. Domani ho un sacco di cose del cazzo da fare. Meno male che sabato arriva alla svelta. Sabato, oh mio sabato. Ok vado a letto. Domani un sacco di cazzate da fare. Tipo studiare. A poi, le cose serie.

If I squeeze my grape and I drink my wine
Coz if I squeeze my grape and I drink my wine
Oh coz nothing is lost, it's just frozen in frost,
And it's opening time, there's no-one in line

But I've still got me to be your open door,
I've still got me to be your sandy shore
I've still got me to cross your bridge in this storm
And I've still got me to keep you warm

Oh, ho capito.

P.

martedì 8 gennaio 2008

Un poco di stanca

Sono piuttosto impallato di roba da fare in questi giorni. Ad esempio domani università, poi al volo a giocare a Guastalla. Finirà che esco di casa alle 7.30 e rientro a mezzanotte. Ragion per cui i post sono poco frequenti ultimamente. Ad esempio, mi sa difficile che domani io scriva qualcosa, se non dal dipartimento. Stasera volevo scrivere il frequentemente rimandato post sulla Polacca fantasia, e per prepararmi mi sono messo ad ascoltarla. Poi mi sono commosso tanto è bella e ancora una volta ho pensato che non posso scrivere qualcosa di approssimativo/affrettato su cotal opera. Quindi è ulteriormente rimandato. Sorry. A dopodomani, mi sa.

P.

domenica 6 gennaio 2008

Un po' di frenzy

Giornata un po' frenetica ieri. Almeno per la seconda parte, dalle tre in poi. Cioè, vado in biblioteca (un po' tardi, ma prima mi stavo guardando il concerto di capodanno su youtube..) verso le tre. Avevo la batteria del cellulare un po' molto bassa, tanto che ad andare alle sette di sera, ora in cui la sala chiude, era completamente morta. Bene, tanto non dovevo farci niente con quel cellulare: sentire per la sera, mettermi d'accordo con la sorella per tornare a casa insieme, rispondere a un paio di messaggi. Meno male che, per la sorella, ho beccato un'amica che mi ha fatto fare una chiamata. E mi ha detto che sono davvero figo con i capelli tagliati così corti e la barba alla tre giorni alla Mickey Rourke. Niente, arrivo a casa, attacco alla ricarica, 4 messaggi. Telefono al primo: Oh dove sei è tutt'oggi che provo a chiamare parti subitissimo il film inizia tra mezz'ora daidaidaidai!!! Che faccio? Prendo il cellulare di mia sorella, cambio scheda, parto senza neanche togliermi la giacca. Problema uno: ho tutti i numeri salvati sulla memoria del telefono, non sulla scheda. Problema due: non so come funziona, come si mette silenzioso, come funziona quel maledetto T9, pesché se digito .. mi mette :) e se ... lui :-)... Maledetto Samsung! Film un po' del cazzo, sulla mafia russa a Londra, non mi ricordo come si chiama, sangue, viulenza, vodka, topina (Naomi Watts), lieto fine... Il solito insomma. Poi a mangiare al Mexicano, a me che non piace la roba piccante... Tornato a casa, un litro e mezzo d'acqua e filato a letto. Sonno, ancora. La cosa si preannuncia luuuunga... Sonno.

P.

sabato 5 gennaio 2008

Sport polka

Un po' di pubblicità non fa mai male, anche se nel Neujahrskonzert 2008...

Enjoy it!



P.


venerdì 4 gennaio 2008

Frasi mistiche

"Ehm... prima dobbiamo parlare di un paio di cose..."

"Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooouuuuuuu
uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuoooooooooooooooooooouuuuuuuuuuuuuuuuu
uuuoooooooooooooouuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuooooooooooooo
ooooooooooooooooooooooooooouuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu"

[...]

"Thinking, afterward: Phew... For a minute there, I lost myself..."

P.

Any idea?

XXX XXX XXX


Qualcuno ha idea di cosa significhi questo post? No, perché non ne ho la minima idea, io... Any psic on line?

I'll drown my beliefs
To have you be in peace
I'll dress like your niece
To wash your swollen feet

Just don't leave
Don't leave

I'm not living
I'm just killing time
Your tiny hands
Your crazy kitten smile

Just don't leave
Don't leave

And true love waits
In haunted attics
And true love lives
On lollipops and crisps

Just don't leave
Don't leave

Just don't leave
Don't leave

La voglio. Il 18 la pretendo, la esigo, la voglio. E quello che voglio, bene o male, prima o poi, lo ottengo. Right??? La vogliooooo... Thom mi senti? Lo so che mi senti!!! La pretendo, ultimo bis, e magari vieni a chiedere al pubblico se c'è qualcuno a cui la si vuole dedicare, e magari becchi me, e poi ci penso io...

P.

giovedì 3 gennaio 2008

Neve - parte 2

Stasera avevo allenamento. Solo che nevica ancora. Allora chiama, non chiama, chiedi conferma, c'è allenamento, tutto ok. Allora parto prestissimo, per andare piano e non rischiare. Nonostante ciò, un po' di pattining in rotonda me lo sono beccato. Non è bello sentirsi partire il didietro della macchina. Tant'è arrivo in palestra abbastanza presto, ci sono solo io. Vabbé, è presto. Poco dopo ne arrivano un altro paio. Ok, siamo in tre. Dopo qualche minuto, quattro. E sono già le novemmezza, ora d'allenamento. Aspettiamo. Quinto. Se non ne arrivano almeno un altro paio, doccia e a casa. Non arrivano. Doccia e a casa. Rimane il tempo per testare, prima volta, l'ABS della macchina. Non pensavo vibrasse tanto. Ma ora sono a casa sano e salvo. Per fortuna. C'è un'altra cosa che mi sta a cuore, però. Facciamo un gioco: pensate a una cosa da scrivere sulla neve, così che quella che cade stanotte la cancelli e domani nessuno la può vedere. Come dice Eluard:

Sui miei quaderni di scolaro
Sui miei banchi e sugli alberi
Sulla sabbia e sulla neve
Io scrivo il tuo nome

Ovviamente non postatela, però pensateci. Una cosa che vorreste dire a qualcuno, a voi stessi, ma ne temete le conseguenze o avete paura a rileggerla, oppure un segreto che sapete solo voi e pochissimi altri, e avreste una voglia matta di condividerlo con gli altri, ma per un motivo o un altro, una promessa o un accordo, non potete farlo. Bene. Io l'ho fatto. Voi? Buona notte...

P.

Neve

Nevica. Fitto fitto. Fiocchi piccoli piccoli. Mi sa che ne viene un sacco. Di solito è così quando i fiocchi sono così. Chissenefrega. Dal barbiere ci sono già andato. Le mie previsioni per oggi erano di stare in casa a tesare, e così farò. Semai con qualche doverosa pausa per pensare e ricordare. E darsi schiaffi. E pizzicotti. Dato che si dorme poco ultimamente, non si sa mai. Credo di non avere mai visto msn così deserto. Neanche quando mi connettevo alle 4 di notte. Ora non c'è nessuno, e dico nessuno, a parte me. Oh, che delusione, si è appena connesso qualcuno... Ok, vado a guardarmi un po' di funzioni minimizzanti il funzionale energia. A bientot.

P.

mercoledì 2 gennaio 2008

MMM

Ridendo e scherzando, scrivendo e correggendo lo scorso post, mi è passato di mente che eravamo vicini al tremillesimo visitatore. Che è puntualmente giunto su questi lidi senza che io me ne accorgessi. Quindi grandi complimenti a:






il misterioso Tiscali italia net che non ho mai capito chi sia!!!





P.

In Rain_bows

Mi ero scordato d'aver lasciato in sospeso il commento su 'sto cd. E ora che c'è il cd2 disponibile, che è passato un po' di tempo, che abbiamo avuto il piacere di sentire le canzoni suonate su non uno ma due webcast, è tempo di un giudizio meno affrettato e più ponderato. E' un bell'album, niente da dire. Ma quale? Cioè, In rainbows è il cd uno o entrambi? E' il cd uno. Nei negozi uscirà il cd uno e basta. Il cd due sono b-sides, bonus, regali, chiamateli come volete. E si capisce perché. C'è un profondo studio dietro l'organizzazione della cosa. Nel cd uno (in codice, d'ora in poi, cd1 ;-)) non avrebbero trovato spazio canzoni, seppur bellissime, presenti sul cd2, vuoi perché poco coerenti musicalmente (Last flowers, che girava dal periodo di Ok computer, è forse la più bella del lotto) o dal punto di vista-testo (Up on the ladder, questa dal periodo Kid A). E non è vero che è stato solo il periodo compositivo a dettare la scelta: Nude (a.k.a. Big Ideas (don't get any) ) è anch'essa del periodo Ok computer. Comunque molto meglio del precedente HTTT, che aveva sollevato molti dubbi sulla rimanente capacità Radioheadiana di "costruire un album" (ma, attenzione, mai nessun dubbio sul songwriting! Wolf at the door, Where I end and you begin, 2+2=5, There there sono canzoni splendide!). Invece qui grande sforzo (e tanto tempo) dedicati alla pianficazione, la scelta e la disposizione dei brani. E ciò che ne risulta è un lavoro molto coerente e compatto, sia nelle tematiche sia nella musica. Si parte con il beat un po' schizzato di 15 step (che si presenta con un How come I end up where I started) e la chitarra acida di Bodysnatchers che introducono la prima perla del disco, Nude. Non c'è più l'Hammond della prima versione, le reminescenze funky dell'ultima versione live sono per fortuna ammorbidite. Rimane la voce eterea di Thom, che sospende il testo disilluso (Don't get any big ideas, they're not gonna happen) in una dolcissima nuvola di nastri suonati reverse e sospiri direttamente dalla chitarra di Johnny. E poi un altro capolavoro, Weird fishes/Arpeggi, che ci trascina sul fondo del mare (In the deepest ocean/the bottom of the sea/your eyes/they turn me) insieme alle chitarre à la Let down, con ritmi differenti incrociati e sovrapposti. E ancora, All I need, apice del disco, la più bella, col suo basso dilatato e il testo che ci ricorda i migliori trascorsi letterari di Thom (I'm the next act/ waiting in the wings/I'm an animal/trapped in your hot car/I'm all the days/that you choose to ignore) . Poi un paio di canzoni non al livello delle precedenti, la Lennoniana (mi dicono) Faust arp, Reckoner, House of card, per arrivare alla fruibile e immediata (primo singolo) Jigsaw falling into place (di cui ho già postato il testo) e alla grandiosa conclusione di Videotape, col suo coraggiosissimo arrangiamento scarno, pianola e beat elettronici, che ci salutano (This is my way of saying goodbye/'cause I can't do it face to face). E' un album sull'amore, In rainbows. E non solo per i testi romantici, che esplorano anche aspetti non convenzional. Leggendo i testi, è impressionante quante volte appaia la parola you. Tutto ciò accompagnato da un artwork veramente curato e non banale. Il cd2: c'è sempre un tentativo di coerenza, ma minore che nel cd1. E' più una coerenza locale: un paio di pezzi strumentali da un minuto (mk1 e mk2) che fanno da intro alle canzoni successive. E canzoni, registrate e poi escluse dall'album, troppo belle per essere b-sides di singoli. Come la già citata, splendida, cantata divinamente Last flowers (if I'm gonna talk/I just want to talk/please don't interrupt/just sit back and listen/'cos i can't face the evening straight/and you can offer me escape), la sensuale e ipnotica Up on the ladder e la stana 4 minute warning. Strana in quanto sotto una melodia semplice, una struttura elementare, un'armonia non a livello radiohead, si nasconde un testo terribile, che riflette la paura di Yorke per la guerra (già espressa, ad esempio, in I will, da HTTT: I will/lay me down/in a bunker/underground) e l'angoscia che avrebbe potuto provare ciascuno di noi nei 4 minunti che passavano tra il lancio di una testata nucleare dalla Russia e l'arrivo sul Regno Unito:

The four minute warning was a public alert system conceived by the British Government during the Cold War. The name derived from the approximate length of time from the point at which a Soviet nuclear missile attack against the United Kingdom could be confirmed and the impact of those missiles on their targets. The population was to be notified by means of air raid sirens, television and radio, and urged to seek cover immediately (tks to Wikipedia)

This is just a nightmare
Soon i'm gonna wake up
Someone's going to bring me 'round

Hiding from the bombers
Wading through the fields
Running in the half light
Running through the undertide

Just like everybody
Could ?
Running through the underground

This is your warning
Four minute warning

But i don't wanna hear it
I don't wanna know
I just wanna run and hide

Now i'm in a nightmare
But soon i'm gonna wake up
Someone's gonna bring me 'round

This is your warning
Four minute warning

Voto al cd1: 8; voto a tutto sommato, musica, artwork (qualche esempio, le immagini qui sopra), operazione commerciale:9+.

P.

martedì 1 gennaio 2008

Ho un po' sonno

E penso di non essere il solo. Quindi me ne vo a letto, e domani si ricomincia a vivere e studiare seriamente. E basta dolci! Sorry per il post stringatello, ma non connetto benissimo. Ergo tutto rimandato a domani penso.

P.