lunedì 25 febbraio 2008

Mens sana in corpore sano

Devo aver pensato questo oggi, tutte le volte che mi preparavo per uno sforzo fisico. Infatti mi serve una mente che va ai mille all'ora per l'esame di Fisica della Gravitazione di giovedì, e quindi oggi ho deciso di uccidermi con, nell'ordine:
  1. mattina in palestra cum multo carico ghisae;
  2. primo pomeriggio giro lunghissimo sulla mia scassatissima bici a vedere la bella pista ciclabile che hanno fatto su dietro il Crostolo;
  3. sera allenamento discretamente pesante.
Diciamo che ora sono qui che boccheggio e i miei poveri muscoletti sembrano fare i pesci rossi nell'acido lattico. Perché lo sforzo non sia inutile, e si trasformi in cellule muscolari, ho mangiato un sacco di carne, tra cui un panino con la sarciccia alle 18:00. Sapete la frase

Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi

? Pensavo fosse di Dante e riferita a Paolo e Francesca, o qualcosa di simile. Invece scopro che è di Foscolo (è un gran figo Foscolo) ed è riferita ai morti, difatti si trova nei Sepolcri. Wow, però è bella. E isolata dal contesto, può sempre funzionare. A patto che la persona a cui la si dice/scrive/mima non sia troppo colta, ma chi si ricorda alla fine la poesia dei morti?

Nella foto: il mio pettorale destro.

P.

Nessun commento: