martedì 22 maggio 2007

Bacalov-Rea

Ok. Ieri sera sono andato a quel concerto. Duo Bacalov-Rea. Solito aperitivo al barettino di fianco al teatro, ergo birrozzo. Iniziano. Posti in platea centrale, molto belli, si vedeva e sentiva bene. Arrivano insieme, Bacalov prende il microfono e inizia a parlare; italiano pressoché perfetto, introduce i primi brani, e quello che sarà il filo conduttore della serata. Lui suona il tango, Rea un po' di jazz, e insieme improvvisano. Combinazione strana, ma produce alcuni momenti piacevoli. Le trascrizioni di Bacalov dei tanghi, in particolare di quelli di Piazzolla, sono molto belle. Un po' meno entusiasmanti, almeno per me, i pezzi di Rea (che comunque suona un jazz più pacato e in generale meno ritmico di Bollani). Le cose migliori escono però da quando suonano in duo, ad esempio nel blues finale offerto come bis e introdotto così, senza tanti complimenti, da Bacalov. Interessanti anche le contaminazioni di classica, come il primo preludio del Clavicembalo Ben Temperato riproposto elaborato da entrambi, l'"Invierno Porteno" di Piazzolla-Bacalov o la rielaborazione de La rondine di Puccini fatta da Rea. Tirando le somme: una serata piacevole, e poi ascoltare un argentino della levatura di Bacalov suonare la sua musica, il tango, non è cosa da tutte le serate...

P.

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