lunedì 21 maggio 2007

Bollani d'autore (again)

La linea in up sembra rinata! EVVAI!! Posso ricominciare a scrivere cose poco interessanti, poco male, tanto nessuno le legge... Per ora posto il post su Bollani che avevo promesso un po' di tempo fa.

Avevo già raccontato del concerto di Bollani di qualche giorno fa. Stranamente ha cominciato a comparire qua e là nella mia vita, da quando lo sono andato a sentire. E la catena di coincidenze alla fine è divertente! :-) Fatto sta che un paio di giorni fa (ora qualcuno di più, n.d.B.M.), quando la linea iniziava a dare i primi segni di squilibrio, butto un occhio alla pila di libri che usualmente mia mamma porta a casa dalla biblioteca. Di solito sono thriller, inframezzati da libracci d'hit (tipo la Litizzetto o Moccia: brrrrrrrrr...). Ma sta volta c'era un librino tipo rosa, piccolo, non dei soliti. Butto un occhio anche all'autore. Stefano Bollani. Mi sveglio un attimo dal torpore in cui sono immerso ormai da un annetto. Alzo il sopracciglio sinistro (sì, sono destro, ma riesco ad ammiccare solo con l'occhio sinistro...). Mah, sarà un omonimo. Leggo le note di copertina. No, no, è proprio lui! Mi sembrava un tipo intelligente, ma da qui a scrivere un libro... Il titolo fa "La sindrome di Brontolo", e la retrocopertina

"La cosa incredibile è che tutti dimenticano lo stesso nano. E badi che è un nano chiassoso, non poco incisivo come il timido Mammolo. Sa perché tutti ricordano gli altri?"
Pausa a effetto.
"Perché la cosa che li caratterizza è un difetto. Pisolo dorme, Eolo starnutisce, Brontolo non ne parliamo proprio, Cucciolo è muto, Mammolo è timido, Dotto come lei ha detto giustamente è il capo. Sembrerebbe un pregio, di fatto chiunque abbia avuto un capo concorderà nel fatto che Dotto è un personaggio noioso"
"E il nano che manca, dunque, è caratterizzato da un pregio?"
"Sì, è l'unico nano allegro. E la gente non lo ricorda. Non lo trova tristissimo? Ricordiamo più facilmente i difetti delle persone. Oppure, se preferisce, ricordiamo più facilmente le persone per i loro difetti. [...] Abbiamo la sindrome di Brontolo. Brontolo non fa altro che notare le cose che non vanno e non si accorge di altro. Brontolo non coglie le occasioni."

Cavolo, giusto. L'avevo detto che era una mente fine... (Qui un'intervista a lui sul libro). Allora mi parte la voglia di ascoltare un suo cd. Andare fino alla città di cui non voglio scrivere il nome, alla Ricordi? Non se ne parla. Vado in un paio di negozietti di dischi. Non c'è niente. Mi tocca andare in centro... Che palle. Odio andare in centro. Il sabato pomeriggio poi. 2 milioni di persone. Sto male già all'idea di attraversare la via Emilia. Mi tappo il naso e vado. Ce ne sono due di cd. Uno piano solo, uno con contrabbasso e percussioni. Prendo il secondo. Ne ho abbastanza di cd di piano solo. E poi fa figo un cd di jazz col contrabbasso... Ok. Lo pago un occhio della testa. Vado a casa. Lo ascolto mentre studio. Bello, bravo, anche se non ci sono tanto con la testa. Sto pensando a lei... A un certo punto, per la seconda, volta, mi sveglio dal torpore. Questa la conosco, non è di Bollani, la conosco troppo bene... E' Luigi Tenco, Un giorno dopo l'altro. Guardo le note di copertina. Eh sì è proprio lei. Carina, piacevole, apprezzo l'omaggio in un album che è già un omaggio, a Quenau. Stimo ancora di più Bollani. Però non ricomincio ad ascoltare Tenco. Non è ancora il momento. Nella versione di Bollani non ci sono le parole. Meno male.

Ciao ai miei 3, anzi ora 4, lettori. Firmato: una sedicenne che ha scoperto la droga di avere un blog... :-) (no, non ho 16 anni e non sono una ragazza...).

P.

Nessun commento: