domenica 21 ottobre 2007

Ivo Pogorelich



Ivo è un pianista croato. Nasce a Belgrado nel '58. La fama mondiale arriva nel 1980, e non per avere vinto un concorso, ma per essere stato eliminato al concorso più importante di tutti, lo Chopin di Varsavia. Martha Argerich, grande pianista argentina, a quei tempi già affermata, presidente della giuria, all'eliminazione di quel pianista con una buffa capigliatura, un po' molto dinoccolato, con due mani di dimensioni Richteriane (vedi alla voce: badili), se ne andò indignata abbandonando tutto e commentando che quel ragazzo era un genio. Probabilmente troppo geniale, dotato di eccessiva personalità per un concorso pianistico, che sempre tende a premiare o chi suona divinamente pur mantenendosi negli schemi di una certa interpretazione "standard" (vedi Pollini o Zimerman) o, in mancanza di pianisti epocali, chi suona bene sempre rimanendo sui binari, senza allontanarsi troppo dai già detti standard (vedi l'ondata di orientali, tecnicamente ineccepibili, con una musicalità un po' costruita ma "corretta", che spopolano ai concorsi di mezzo mondo). Perché genio? Un esempio vale più di mille parole:



A parte la buffissima entrata, poi si siede al piano. E qui io rimango basito: l'attacco del doppio movimento (per i profani: quando inizia ad andare veloce, al minuto 00:40 circa) è incredibile, e ve lo dice uno che di quella sonata ha ascoltato: 2x Ashkenazy, Pollini in disco e anche dal vivo, Rubinstein, Sokolov e A.B.M.. Non sono tantissimi, ma non sono neanche gli ultimi cinesi arrivati (Yund dove sei?). Cioè così, senza un filo di pedale, con quell'uniformità, con quella facilità (d'altra parte se tengo la mano così composta io mi mancano giusto quei 5 centimetri per arrivare alle note giuste... Per un idea delle sue mani: all'inizio qui, ecco, con la mano in quella posizione io faccio Do-Sol, se proprio volete Do-Sol#, lui fa tutta l'ottava, Do-Do), io per suonare così quei 10-15 secondi dovrei studiare tutta la vita, e non so neanche se ce la farei. Vi giuro che sono veramente impressionanti (e anche nei commenti c'è una prova di ciò). Poi sbaglierà pure una marea di note, ma ci mette il cuore, davvero. E poi, il primo video: anche qui veramente sbalordiscono la facilità di esecuzione e l'incredibile controllo e la differenziazione (vi siete accorti che alla fine sono sempre le stesse note? Quello che cambiano sono accenti, legature, staccati...) del tocco (cfr qui, per esempio, bravissimo anche questo, ma diverse spanne sotto...). Dicevo: tanto genio non può passare inosservato. E infatti la DG lo prende sotto la sua ala protettrice. Qui incide diversi dischi, eccezionali, bellissimi, mai banali. Nel frattempo si sposa con la sua musa-insegnante, Aliza Kezeradze, di 21 più vecchia di lui, che lascia il marito per il giovane Ivo. Poi qualcosa si incrina. Lei si ammala, lui abbandona completamente le scene per 11 anni. Per poi tornare trasformato, ancora più particolare, ancora più geniale. Tanto da far dubitare molti della sua sanità mentale, su cui ogni tanto dubito anche io:

I had to reinvent myself. She was so demanding. She clothed herself in art, she absorbed it, devoured it. She was so universal. She had everything, class, education, beauty, talent and affection. She outshone everything like a comet. [...]. Even in death she was still the princess she was born as. She had cancer of the liver. When she died her liver exploded, and in her last kiss she showered me with black blood. I looked like the phantom of the opera. My hair was completely clotted. I didn't want to wash it off. When they condoled us with champagne I was still covered in her blood. But everyone understood. It was like with Jackie Kennedy who didn't want to change the dress that was spattered with her husband's brain. I was happy so early in my life, I knew now I would have to stand on my own two feet. It just took a long time.

Probabilmente una volta rotto quel legame così puro, assoluto, assurdo che li legava, Ivo non riesce a reggere il colpo.

Did music help then?

On the contrary. I couldn't touch the piano because my memories flooded out like Niagara Falls. It took time before I could be creative again.

E una volta che riesce a saltarci fuori, che timidamente riprende a farsi vedere in pubblico, niente è più come prima. La musica viene sistematicamente filtrata dalla mente (malata?) del pianista Croato, e ne esce completamente mutata. I tempi (ma solo quelli lenti) vengono dilatati all'inverosimile, è addirittura difficile riconoscere la musica che il pianista sta suonando. L'attenzione timbrica viene portata a livelli incredibili. Le letture dei pezzi sono più che rivoluzionarie, Ivo toglie ogni fondamenta, e ricostruisce da zero. Ma non segue alcuna corrente architettonica (musicale) conosciuta. La critica è spezzata, la maggioranza lo stronca completamente. Il pubblico anche. Alcuni lo acclamano come genio creatore, e non più solo interprete. Moltissimi lo fischiano e lo Boo-ano. Si dice che stia per ricominciare a incidere. Io ho diversi suoi live registrati, e vi assicuro che è davvero destabilizzante. E' un po' come vedere un dipinto di un paesaggio, mettiamo, partendo da sinistra. Per un po' tutto tranquillo, anzi. Grande cura della pennellata, accostamenti di colore geniali. Poi a un certo punto un particolare, una casa, un albero, occupa sulla tela tanto quanto la montagna che abbiamo appena visto. Poi un'altra montagna di proporzioni normali. Poi un laghetto che occupa tutta la tela rimanente. Sono un po' così le interpretazioni dell'ultimo Pogorelich. Quello che sorprende è che guardando l'albero dipinto gigantesco, sia ti accorgi che è dipinto con cura ancora maggiore dell'inizio del paesaggio, sia cogli un gran numero di particolari, dettagli, che se fosse stato dipinto a proporzioni normali non avresti degnato di uno sguardo. E in questo modo Ivo ci costringe, passando per i fantasmi della sua mente (non sono forse i fantasmi della nostra mente che generano le opere più straordinarie?), a guardare da un'altra angolazione e con un'altra attenzione le opere, ma così facendo ci fa anche riflettere seriamente sulla figura dell'interprete e sulla legittimità di queste operazioni.

(Ora è tardi, domani lo sistemo che secondo me può venirne fuori un bel post)

P.

2 commenti:

RadomE ha detto...

Non riesco a percepire la sua bravura, pur avendo anni fà suonato il piano quì si và troppo sul tecnico e serve troppa conoscenza dei brani : P

P. ha detto...

Se li senti suonati da me quei pezzi, vedrai che la noti la differenza... =D