mercoledì 2 gennaio 2008

In Rain_bows

Mi ero scordato d'aver lasciato in sospeso il commento su 'sto cd. E ora che c'è il cd2 disponibile, che è passato un po' di tempo, che abbiamo avuto il piacere di sentire le canzoni suonate su non uno ma due webcast, è tempo di un giudizio meno affrettato e più ponderato. E' un bell'album, niente da dire. Ma quale? Cioè, In rainbows è il cd uno o entrambi? E' il cd uno. Nei negozi uscirà il cd uno e basta. Il cd due sono b-sides, bonus, regali, chiamateli come volete. E si capisce perché. C'è un profondo studio dietro l'organizzazione della cosa. Nel cd uno (in codice, d'ora in poi, cd1 ;-)) non avrebbero trovato spazio canzoni, seppur bellissime, presenti sul cd2, vuoi perché poco coerenti musicalmente (Last flowers, che girava dal periodo di Ok computer, è forse la più bella del lotto) o dal punto di vista-testo (Up on the ladder, questa dal periodo Kid A). E non è vero che è stato solo il periodo compositivo a dettare la scelta: Nude (a.k.a. Big Ideas (don't get any) ) è anch'essa del periodo Ok computer. Comunque molto meglio del precedente HTTT, che aveva sollevato molti dubbi sulla rimanente capacità Radioheadiana di "costruire un album" (ma, attenzione, mai nessun dubbio sul songwriting! Wolf at the door, Where I end and you begin, 2+2=5, There there sono canzoni splendide!). Invece qui grande sforzo (e tanto tempo) dedicati alla pianficazione, la scelta e la disposizione dei brani. E ciò che ne risulta è un lavoro molto coerente e compatto, sia nelle tematiche sia nella musica. Si parte con il beat un po' schizzato di 15 step (che si presenta con un How come I end up where I started) e la chitarra acida di Bodysnatchers che introducono la prima perla del disco, Nude. Non c'è più l'Hammond della prima versione, le reminescenze funky dell'ultima versione live sono per fortuna ammorbidite. Rimane la voce eterea di Thom, che sospende il testo disilluso (Don't get any big ideas, they're not gonna happen) in una dolcissima nuvola di nastri suonati reverse e sospiri direttamente dalla chitarra di Johnny. E poi un altro capolavoro, Weird fishes/Arpeggi, che ci trascina sul fondo del mare (In the deepest ocean/the bottom of the sea/your eyes/they turn me) insieme alle chitarre à la Let down, con ritmi differenti incrociati e sovrapposti. E ancora, All I need, apice del disco, la più bella, col suo basso dilatato e il testo che ci ricorda i migliori trascorsi letterari di Thom (I'm the next act/ waiting in the wings/I'm an animal/trapped in your hot car/I'm all the days/that you choose to ignore) . Poi un paio di canzoni non al livello delle precedenti, la Lennoniana (mi dicono) Faust arp, Reckoner, House of card, per arrivare alla fruibile e immediata (primo singolo) Jigsaw falling into place (di cui ho già postato il testo) e alla grandiosa conclusione di Videotape, col suo coraggiosissimo arrangiamento scarno, pianola e beat elettronici, che ci salutano (This is my way of saying goodbye/'cause I can't do it face to face). E' un album sull'amore, In rainbows. E non solo per i testi romantici, che esplorano anche aspetti non convenzional. Leggendo i testi, è impressionante quante volte appaia la parola you. Tutto ciò accompagnato da un artwork veramente curato e non banale. Il cd2: c'è sempre un tentativo di coerenza, ma minore che nel cd1. E' più una coerenza locale: un paio di pezzi strumentali da un minuto (mk1 e mk2) che fanno da intro alle canzoni successive. E canzoni, registrate e poi escluse dall'album, troppo belle per essere b-sides di singoli. Come la già citata, splendida, cantata divinamente Last flowers (if I'm gonna talk/I just want to talk/please don't interrupt/just sit back and listen/'cos i can't face the evening straight/and you can offer me escape), la sensuale e ipnotica Up on the ladder e la stana 4 minute warning. Strana in quanto sotto una melodia semplice, una struttura elementare, un'armonia non a livello radiohead, si nasconde un testo terribile, che riflette la paura di Yorke per la guerra (già espressa, ad esempio, in I will, da HTTT: I will/lay me down/in a bunker/underground) e l'angoscia che avrebbe potuto provare ciascuno di noi nei 4 minunti che passavano tra il lancio di una testata nucleare dalla Russia e l'arrivo sul Regno Unito:

The four minute warning was a public alert system conceived by the British Government during the Cold War. The name derived from the approximate length of time from the point at which a Soviet nuclear missile attack against the United Kingdom could be confirmed and the impact of those missiles on their targets. The population was to be notified by means of air raid sirens, television and radio, and urged to seek cover immediately (tks to Wikipedia)

This is just a nightmare
Soon i'm gonna wake up
Someone's going to bring me 'round

Hiding from the bombers
Wading through the fields
Running in the half light
Running through the undertide

Just like everybody
Could ?
Running through the underground

This is your warning
Four minute warning

But i don't wanna hear it
I don't wanna know
I just wanna run and hide

Now i'm in a nightmare
But soon i'm gonna wake up
Someone's gonna bring me 'round

This is your warning
Four minute warning

Voto al cd1: 8; voto a tutto sommato, musica, artwork (qualche esempio, le immagini qui sopra), operazione commerciale:9+.

P.

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