giovedì 5 luglio 2007

Giudizi universali

Bellissima canzone, testo "cerebrale", bella linea melodica, non vi tedio con la mia interpretazione del testo, però è da interpretare comunque, se no non ha senso. Un po' nella linea di de André, un po' meno lineare, più "strana", non so come definirla. Una delle più belle canzoni italiane degli ultmi, non so quanti, anni. Bellissimi in particolare i versi in grassetto, IMHO.

Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza complicare il pane,

ci si spalma sopra un bel giretto
di parole vuote ma doppiate

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone,

togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace
Liberi com'eravamo ieri, dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori,
come Mastroianni anni fa, come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già.

Troppo cerebrale per capire che si può star bene
senza calpestare il cuore

ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio

Torre di controllo, aiuto, sto finendo l'aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più...

Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere
insieme tutte le puntate di una storia

piccolissimo particolare,
ti ho perduto senza cattiveria

Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo
e quando dormo taglia bene l'aquilone

togli la ragione e lasciami sognare,
lasciami sognare in pace

Libero com'ero stato ieri ho dei centimetri
di cielo sotto ai piedi

adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa, sono una nuvola,
fra poco pioverà

e non c'è niente che mi sposta
o vento che mi sposterà


Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c'è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più, non ci sei più, non ci sei...

P.

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