martedì 25 settembre 2007

E' strana però.

La vita. E a volte anche buffa e imprevedibile. A qualcuno ho già parlato della ragazza della mia porta accanto, anzi, della mia via accanto. Quella che, quando vendemmiavamo insieme da Ferrarini, l'unica volta che eravamo allo stesso filare, prima che fosse chiamata da un'altra parte, mi ha detto che mi sente sempre suonare, e che sono bravo. E difatti abita a 20 metri da casa mia. Quella che qualche anno fa, quando ancora abitavano nella sua via i miei amici e giocavamo a 21 nel parco, tutte le volte che usciva di casa io andavo in porta perché facevo puntualmente la maronata, distratto da cotanta grazia (no, non si chiama Grazia...). Quella a cui, e qualcuno che legge lo sa, ultimamente ho ricominciato a pensare, chissà perché, che sono 3 anni che non la vedo, nonostante abiti a 20 metri in linea d'aria da me. Sì, quella. Ecco. Stamattina lezione in conservatorio. Mia mamma ieri mi fa: mi riporti il flauto di tua sorella, se vai là? Stamattina lo vedo sul tavolo e me ne ricordo, che palle, anche il flauto. Beh non mi ricordavo se c'era lezione o meno, almeno così non vado là per niente, almeno riporto il flauto. Arrivato, non mi ricordo dove vanno riportati gli strumenti. Chiedo nella prima porta aperta che c'è. La porta dopo, dite? Ma è chiusa, posso bussare? Certo. Busso. Avanti. Entro. Subito butto un occhio alla tipa seduta alla scrivania alla sinistra. Poi mi accorgo che c'è anche un'altra persona. Che mi saluta. Ciao. Ciao, rispondo d'istinto. Magari era una persona vecchia, avrei dovuto dire buongiorno, alpiù salve. Ma a un ciao come quello si risponde solo con un altro ciao. Perché era un ciao di una ragazza, di una persona della mia età. Era il suo ciao. Un attimo di smarrimento. Un attimo inebetito. Poi mi ricordo di quello che devo fare, e dico alla tipa sulla sinistra quello che devo fare. Mi fa compilare un modulo, lo faccio distrattamente, mentre penso ai mille all'ora se effettivamente era lei o mi ero sbagliato. Era lei, sì. Cosa faccio, cosa faccio, cosa faccio. Ok finito il modulo, tutto a posto, grazie. Faccio per uscire, la guardo, le chiedo: ma sei qui...? Sì, ora lavoro qui. Ah, io invece qui ci suono, ogni tanto, e provo a finire finalmente questo conservatorio. Ok ciao ciao. Sorrisi. Oggi ci devo tornare lì, chissà se la ribecco. Se la becco mi ci fermo a parlare, chissenefrega del Lorenzi di domani. Che strano tutto ciò.
(Scusate, l'ho sistemato un attimo, era scritto da schifo, troooppi errori).

P.

6 commenti:

RadomE ha detto...

Prima di tutto ti becchi un bel looser da mr.RadomE e mentre la mia assistente vi mostra come si fà ti elenco brevemente 3 motivi:

1- Non ti sei fermato subito.
2- Non l'hai invitata per dopo.
3- Non sei uscito da quella stanza con il suo numero (e non dire ce l'ho già xkè dopo tre anni non puoi saperlo)

Dopo ciò posso dirti...mi auguro che i tre punti sopra elencati siano chiari al vostro prossimo incontro! : P

Scherzi (o no) a parte, ci sono pro e contro con le vicine di casa:

Pro:
- Abita a 20 m da te
- Conosci già i punti deboli ; )
- Mille modi e occasioni di approcciarla

Contro:
- Abita a 20 m da te
- Non puoi giocare la carta "mistero"
- La ragazza della porta accanto è un'ottima fantasia ma ti sei mai chiesto perchè del ragazzo della porta accanto non ne parla nessuno?!

Mentre ponderi (ok è abbastanza) ti faccio i miei più sentiti auguri e non costringermi a farti altri loser!

Spero di leggere presto buone nuove! : )

P.S. Ma la cameriera del Divina...?

P. ha detto...

Mah io sono un po' particolare, il numero non ce l'ho mai avuto, e poi era al lavoro, e poi sono imbranato con le donne, e poi qualche altra scusa... Intanto bisogna vedere se è morosata (e conoscendo la mia fortuna, lo è al 100 per mille), poi se mi piace davvero, poi se magari non era me che ascoltava ma il mio vicino che ascoltava Glenn Gould alla radio col volume a palla. La cameriera della Divina, credo sia tutto folklore. Almeno ho un argomento su cui fare lo stupido in dipartimento, e qualcosa su cui farmi compatire (ops, scusa...). No piacere mi piace, solo che l'unico mio modo di comunicare con lei è ordinare una Moretti Rossa. Può funzionare, ma temo che col tempo non duri. O almeno fino a quando non trovo una birra che mi piace di più... =D Infatti neanche mi degna di un prego quando la ringrazio, e neanche di un ciao quando la saluto. Sarà perché pensa che io sia gaio, forse... E comunque io ho i miei tempi...

P.S. http://www.birreriadivinacommedia.it/
ma non cercate che non c'è, purtroppo

P. ha detto...

Pro:
- Abita a 20 m da te

Contro:
- Abita a 20 m da te

Buahahah me ne sono accorto solo adesso!!

P. ha detto...

1000 per cento, 2 commenti fa, cmq...

RadomE ha detto...

Si infatti 100 per mille non va malaccio dai ; )

E poi ti avevo detto di ponderare poco : P

Sai che ho paura di esserci stato al Divina?! Huahuahua

P. ha detto...

Sai che non sei il primo che mi dice di ponderare poco? Ovviamente ti ascolterò come ho ascoltato tutti gli altri... =D Sto sondando le acque nel frattempo comunque, mentre studio Ricci. Io alla Divina ci sono stato anche ieri sera, tanto per cambiare, e sempre per cambiare, Moretti rossa. Però lei non c'era e ciò inizia a diventare un mistero, che faccia turni random?