lunedì 10 settembre 2007

I did all my best

E' terribile sapere ormai con certezza che non è servito assolutamente a niente. Alla faccia dell' impegnarsi e del fare tutto il possibile, The best you can is good enough. Col cazzo che è good enough. A che è servito fare quello che non si era mai fatto, quello che fino a pochi mesi fa pensavo di non essere neanche capace di fare. A niente. A prenderlo nel culo più forte, e anche con la sabbia. A che serve sforzarsi se poi i risultati sono questi. Che soddisfazione è dirsi ho fatto del mio meglio. Non è servito a niente il mio meglio. A nulla. A stare male. Basta vittorie morali. Non mi interessa se qualcuno pensa che la cazzata l'ha fatta lei. Non mi interessa se tutti dicono è così, succede, può accadere che non scocchi la scintilla. Non mi riesco a dare pace. Avrei dovuto fare di più. Avrei dovuto fare meglio quello che ho fatto. Troppi errori, troppe disattenzioni, troppo, troppo inadatto. E poi tutta la vita è così. Più ti sforzi, meno ottieni. Si continua a pensare a quello che non si è fatto. E anche a quello che si è fatto. Sto male se penso. Se penso che devo ricominciare tutto da capo, se penso che devo rifare tutto, che tutto quello che ho fatto lo posso buttare nel cesso. Non ce la posso fare a ricominciare, con qualcun'altro. Vedo buio, non vedo neanche una luce flebile. Che colpo che è questo alla mia autostima, già bassa di suo. Non ce la posso fare...

P.

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